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 2010  giugno 18 Venerdì calendario

LOMBARDO MANDA I DIPENDENTI A LAVORARE PURE CON IL TAXI

Mentre i dipendenti dello stato sono costretti ad ingegnarsi per andare in missione, soprattutto ora che l’autorizzazione ad utilizzare il mezzo proprio diventa una chimera, i dipendenti della regione Sicilia possono in alcuni casi servirsi di un taxi. Anzi, a dirla tutta se il dirigente gli consente il mezzo proprio, questi possono ottenere anche il rimborso dei pedaggi e dell’eventuale custodia del mezzo. E per non parlare dei pasti. Se un ministeriale può consumare fino a 43 euro giornaliere, quando la missione supera le dodici ore, i dipendenti di Raffaele Lombardo possono arrivare fino a 61, sia che essi ricoprano funzioni dirigenziali che amministrative.
I dati sono stati ripresi da una circolare dell’assessorato all’economia siciliano che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia dello scorso 11 giugno e che porta il titolo di «Procedure per l’erogazione del trattamento di trasferta del personale regionale e per i relativi controlli».
Un documento che l’apparato che gestisce le finanze nell’isola ha ritenuto opportuno diramare, «a seguito di alcune richieste di parere in materia di missioni del personale regionale» e che, in alcuni suoi passi, va in controtendenza rispetto alla manovra straordinaria del governo che ha eliminato la possibilità per il personale di servirsi del proprio mezzo per recarsi in missione (si veda, Italia Oggi di ieri).
Spese di trasporto
Se, ad esempio, i dipendenti del fisco girano la città in tram con i loro personal computer e le valigette piene di documenti per poter svolgere le verifiche, in Sicilia si può tranquillamente prendere il taxi. Di norma, il personale regionale deve avvalersi dei mezzi di trasporto pubblici. Solo se mancano altri mezzi pubblici di collegamento, se c’è sciopero, se gli orari dei mezzi sono inconciliabili con gli orari della missione ovvero se sussiste «la necessità di trasportare materiale attinente alla missione, di peso e dimensioni rilevanti», si potrà dare l’ok all’utilizzo del comodo taxi. C’è sempre un’altra possibilità: il mezzo proprio. Nessun problema se «tale mezzo risulti più conveniente dei normali servizi di linea». Una volta autorizzato, il dipendente potrà avere il rimborso del quinto della benzina per ogni chilometro, ma anche il rimborso del pedaggio autostradale e dell’eventuale custodia del proprio mezzo.
Spese di vitto
Il contratto collettivo regionale prevede che per le missioni tra 8 e 12 ore al dipendente spetta un singolo pasto che non può superare i 30,55 euro, mentre se supera le dodici ore potrà consumare complessivamente due pasti giornalieri per 61,10 euro (per gli statali il limite massimo è di 43 euro circa). ovvio che il titolo che dà diritto al rimborso è la ricevuta/fattura fiscale dettagliata in ogni sua parte, ma, eccezionalmente, è previsto anche il rimborso presentando lo scontrino. In tal caso, questo dovrà essere parlante.
Spese di alloggio
Ai regionali siciliani in missione per oltre 12 ore, il contratto regionale (cfr. art.99 del contratto regionale personale non dirigenziale) permette il rimborso della spesa sostenuta per il pernottamento in un albergo «fino a quattro stelle». La locuzione «fino a», si legge nella circolare, deve essere intesa, «nell’ottica di una razionale riduzione delle risorse», nel senso che la categoria alberghiera quattro stelle deve essere presa in considerazione solo se è impossibile pernottare in un tre stelle. In nessun caso si può pernottare in un albergo a cinque stelle.