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 2010  giugno 18 Venerdì calendario

INFERMIERA UCCISA, ATTI A TIVOLI

Sarà il gup di Tivoli a decidere se rinviare a giudizio o meno Angelo Stazzi, l’uomo accusato di aver ucciso Maria Teresa Dell’Unto, infermie­ra 58enne del policlinico Gemelli scomparsa nel 2001. Lo ha deciso il gup di Roma Maddalena Cipriani che, accogliendo un’istanza dei legali dell’imputato, gli avvocati Cristiano Pazienti e Cristiano Conte, si è dichiarato incompetente stante che il delitto fu compiuto a Montelibretti, cittadina laziale che oggi, a differenza che in pas­sato, rientra nella competenza territoriale ap­punto della procura di Tivoli.
La morte della Dell’Unto è un«cold case»risol­to dopo otto anni; un delitto avvenuto il 29 mar­zo del 2001, che sarebbe arrivato al termine di una lite tra i due per questioni economiche. La donna, infatti, prestato in diverse occasioni sol­di al collega, un amico di vecchia data con il qua­le forse era legata anche da un rapporto senti­mentale.
Stazzi risulta anche sospettato dalla Procura di Tivoli di essere un presunto serial killer che avrebbe ucciso sette persone in cliniche tra il 2007 e il 2009. Un filo invisibile lo lega alla morte di persone anziane o malate ricoverate in strutti­re sanitarie della zona che circonda Tivoli e Gui­donia. Su questa vicenda, comunque, i legali del 65enne in carcere del 29 ottobre scorso, hanno riferito di non aver «mai ricevuto alcuna informa­zione ufficiale».
L’uomo,negli anni,aveva completamente sog­giogata la Dell’Unto, in un rapporto fatto di ri­chieste continue di denaro e prestiti.
Quella mat­tina, però, Maria Teresa aveva deciso di dire ba­sta, ma la situazione è drammaticamente preci­pitate e Stazzi, forse al culmine di una furibonda lite, l’ha uccisa. L’uomo era già stato individuato nella prima fase delle indagini, all’indomani del delitto, ma gli elementi a suo carico furono rite­nuti dal gip «equivoci» e perciò non sufficienti per procedere con l’arresto. Dopo l’archiviazio­ne del caso nel 2005 gli agenti dell’Unità delitti insoluti riaprirono le indagini nel 2008, trovan­do ulteriori indizidi colpevolezza. L’uomo infat­ti aveva messo in scena un allontanamento vo­lontario della donna con un telegramma, partito da Torino, in cui la vittima spiegava ai familiari di stare bene e di voler essere lasciata in pace. Altro indizio un orologio che l’arrestato ha rega­lato ad una sua compagna, riconosciuto dai fami­liari di Dell’Unto come di proprietà della donna. Nelle settimane successive il delitto, poi, ha usa­to il bancomat della donna e staccato assegni dal suo libretto.Dal lavoro dei criminologi sull’infer­miere, ormai in pensione, è emersa una persona­lità di un uomo che tende a manipolare le donne che frequenta con il solo scopo di ottenere dena­ro. Maria Teresa era arrivata a farsi garante per lui per un prestito di circa 18 milioni di vecchie lire, soldi che sarebbero stati utilizzi dall’uomo per lavori di ristrutturazione della cucina. Il 25 novembre scorso furono trovati i resti della don­na nel giardino della vecchia casa di Stazzi a Montelibretti.