Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 18 Venerdì calendario

Grassano Maurizio

• Alessandria 22 aprile 1962. Politico. Ex leghista, Già consigliere comunale (presidente) ad Alessandria, nel 2010 sostituì alla Camera Roberto Cota, eletto presidente della Regione Piemonte. Imputato di truffa al comune di Alessandria, agli arresti domiciliari dal settembre 2009, si dimise dal partito (nessuno fece alcunché per trattenerlo) • «[...] La Procura si mosse ad aprile 2009, dopo che alcuni articoli su La Stampa riportavano a galla il caso di un allora presidente del Consiglio comunale dal costo enorme per l’amministrazione in rimborsi alla ditta di cui era dipendente. La legge è chiara: l’ente deve rimborsare ogni datore di lavoro per le ore perse dal dipendente nell’espletamento delle sue funzioni pubbliche. Solo che per Grassano nel periodo dal 2003 al 2007 s’era raggiunta la somma di 760 mila euro e, dopo, risultava avere uno stipendio netto sui 7 mila euro al mese. Manager di una multinazionale, amministratore di banca? Macché, dirigente di un’impresa novese di tinteggiatura con un paio di dipendenti, priva di computer e con sede nell’alloggio del proprietario. La Procura vuol dimostrare che c’era un accordo tra Grassano e il titolare per spartirsi i rimborsi che arrivavano dal Comune. La difesa, al contrario, sostiene che lui lavorava davvero tanto. Si tratta di capire se il giro d’affari dell’azienda giustificasse quei compensi. [...]» (Piero Bottino, “La Stampa” 18/6/2010).