Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 17 Giovedì calendario

«Dopo la fede riscopro la maternità» (riassunto) - Il secondo nome di Claudia Koll è Maria Rosaria

«Dopo la fede riscopro la maternità» (riassunto) - Il secondo nome di Claudia Koll è Maria Rosaria. Vive con un ragazzo di 17 anni del Burundi che ha avuto in affidamento: «Ogni tanto mi chiama mamma. Se fosse rimasto lì sarebbe morto, non c’è la dialisi per i reni». Non è stata una passeggiata: «Devo dire dei no, poi non mangia....». Non s’è mai rivista nuda nei film di Tinto Brass: «Perché dovrei? Al passato non penso mai». Sulle immagini di lei senza veli che circolano su internet dice: « un Paese libero, io non mi faccio condizionare». Il rapporto col suo corpo ormai è cambiato: «Ho recuperato una serenità spirituale e una pacificazione del corpo. La consapevolezza di essere tempio di Dio è qualcosa di fisico». Dice che i suoi genitori pregavano per lei perché le scelte che faceva non erano quelle giuste: «Ero una persona cieca a cui Dio ha aperto gli occhi. Come Sant’Agostino mi rammarico di non averlo incontrato prima. Oggi guardo alle giovani attrici che hanno commesso i miei stessi errori senza condanna. Da una parte ne capisco le fragilità, dall’altra mi sento chiamata a parlare. Prima non conoscevo la vita, non sapevo dove stavo andando». Nella sua conversione fu aiutata da un sacerdote ex buddista: «Andai a San Pietro con la coach inglese che mi aiutava per una fiction Usa. Mi disse: Se non c’è verità nella tua vita, come ci può essere nel tuo mestiere? Recitando, usavo il metodo dell’immedesimazione. In una scena l’uomo che amavo era entrato in coma. Ma sentivo un tappo che m’impediva d’emozionarmi, mi portavo dietro la non autentictà di un io rapporto. Il tappo era il mio cuore che si stava indurendo. Lì ho cominciato a cambiare. Un sacerdote mi chiese: Cosa desideri dal Signore? Io sono una peccatrice, risposi. Mi sono seduta e ho cominciato a piangere. Quando ti perdona, Dio ti ridona la grazia, purificandoti ritrovi la tua parte più bella».