Marco Sarti, il Riformista 16/06/2010, 16 giugno 2010
Il magistrato siciliano Luigi Cavallaro ha appena pubblicato il saggio ”Interismo-Leninismo, la concezione materialistica della zona” (Manifestolibri)
Il magistrato siciliano Luigi Cavallaro ha appena pubblicato il saggio ”Interismo-Leninismo, la concezione materialistica della zona” (Manifestolibri). «Per chi ha una concezione collettivistica del calcio, la partenza di Mourinho dall’Inter è un problema analogo a quello della scomparsa di Lenin per l’Unione Sovietica». Il suo allenatore ideale per l’Inter è Zdeneck Zeman: «Zeman mi ricorda Lev Trotsky: il maggior talento politico del gruppo dirigente bolscevico. Anche lui era famoso per la bellezza stilistica dei suoi scritti. Come l’allenatore ceco, vantava una certa esperienza. Purtroppo mancava di accortezza e sagacia politica [...] In entrambe le personalità emerge una continua ricerca di disciplina e ordine. Un aspetto che, nel caso bolscevico, colpì negativamente Antonio Gramsci. Per il boemo moduli e tattica vengono prima di qualsiasi giocatore. I suoi allenamenti sono passati alla storia come esempi di sadismo». Pep Guardiola invece è paragonabile a Bucharin: «Dei migliori allenatori in circolazione è il più piccolo, anagraficamente parlando. Ma anche il più studioso e il più preciso. Come Nikolaj Bucharin, il più giovane e marcatamente intellettuale del gruppo dirigente bolscevico». Rafa Benitez, in questo parallelismo, è come Stalin: «Stalin è stato definito il più impersonale dei personaggi storici. Lui stesso amava definirsi il più fedele discepolo di Lenin. Un po’ come Benitez si è sempre ispirato con ammirazione a Sacchi. Stalin era un professionista bolscevico. lui che ha portato la rivoluzione alla sua conclusione prefissata. Benitez è un professionista serio. Prepara le partite in maniera meticolosa, si dice che per studiare gli avversari conservi uno schedario degno del Kgb, dove ha catalogato oltre 14mila giocatori».