Bianca Carretto, Corriere della Sera 13/06/2010, 13 giugno 2010
CACCIA AI MANAGER, IL LINGOTTO RINNOVA LA SQUADRA
Un’altra settimana di turbolenza a Torino, in un mosaico di illazioni. Alcuni analisti vedono l’avvicendamento di vari manager come una fuga dai programmi non condivisi con Sergio Marchionne. La realtà sarebbe un’altra. Con l’acquisto di Chrysler Fiat è divenuta una vera multinazionale ed è naturale che il timoniere debba operare sostituzioni o tagli per creare una squadra all’altezza. Marchionne deve trovare in tempi brevi dei perfetti esecutori. Il manager sta incontrando i candidati selezionati dai cacciatori di teste. Preso atto che è stato sostituito il cfo Vincenzo Giannelli, che è uscito il tesoriere Maurizio Francescatti, che si è dimesso Giovanni Perosino, che Claudio De Maria è divenuto il vice di Wester, Marchionne esamina tutte le pedine della sua scacchiera mentale in cerca di differenti collocazioni. Lorenzo Sistino, ad di Fiat Automobiles, potrebbe essere adatto per gli Usa, o a Londra e gestire la Cnh? Oppure a dirigere una divisione dell’Iveco? Paolo Monferino colleziona risultati positivi ma ora è necessario spingere anche Ram, i veicoli commerciali Chrysler. Olivier François, ceo di Lancia/Chrysler, potrebbe essere più utile solo negli Usa? Sdoppiando la sua posizione si dovrà inserire un altro responsabile. Alfredo Altavilla, l’uomo che è stato a fianco di Marchionne nell’operazione Chrysler, potrebbe essere caricato anche di altre responsabilità? Il gioco è in corso, con caselle chiuse definitivamente, altre aperte. Una soluzione positiva di Pomigliano rasserenerebbe gli spiriti.
Bianca Carretto