FRAMMENTI, 14 giugno 2010
FRAMMENTO DEI FRAMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE ”CECCHINI
Graziano”
Oggi stesso Toscani incontrerà Graziano Cecchini, il presunto autore della beffa [vernice rossa nella fontana di Trevi], che proprio ieri, davanti alla Questura di Roma, più futurista che mai, dettava ai cronisti: «C’è il rosso del Red Carpet, il rosso Valentino e il rosso Ferrari. Ora c’è anche il rosso Trevi».
Fonte: Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 23/10/2007
Cinquecentomila palline di plastica colorate sono state lanciate a Roma da Trinità dei Monti, rimbalzando sulla famosa scalinata, sino ad arrivare ai piedi della ’Barcaccia’, la fontana di Piazza di Spagna, tra lo stupore di passanti e turisti. Molti di loro hanno raccolto le palline per portarle via come "ricordo indimenticabile di questa vicenda". Il lancio delle palline è stato rivendicato da Graziano Cecchini, l’uomo che tinse di rosso l’acqua della Fontana di Trevi nell’ottobre scorso. "E’ un’operazione artistica che documenta con l’arte il problema che abbiamo in Italia", ha detto lo stesso Cecchini sul posto. "Ci raccontano - ha detto ancora - tante bugie che non sono né di destra né di sinistra. Cecchini è in stato di fermo insieme ad altre tre persone con l’accusa di interruzione di pubblico servizio. A fermare Cecchini sono stati i carabinieri del comando provinciale di Roma, che sono arrivati in piazza di Spagna immediatamente dopo l’azione rivendicata con un volantino. Cecchini, che indossava un giubbino grigio con una scritta che richiama un sito internet di suonerie, ha detto che l’azione ha uno sponsor a causa del suo costo ("20 mila euro"), ben più elevato di quello del colorante con cui il 19 ottobre tinse l’acqua della Fontana di Trevi. I vigili urbani hanno chiuso la scalinata di Piazza di Spagna e l’area attorno alla Fontana della Barcaccia per permettere all’Ama di ripulire. Cecchini verrà con molta probabilità multato per violazione del regolamento di pulizia urbana; la multa, spiegano i vigili urbani, può avere "un ammontare variabile". Il Comune ha intenzione di chiedere i danni. "Tale comportamento non è accettabile. Errare humanum est, perseverare è diabolico - ha commentato l’assessore comunale alla sicurezza Jean Leonard Touadi - La ricerca di pubblicità a spese dell’immagine di una città non è divertente. Certo, se uno fa le cose una volta e non accade nulla si permette di rifarlo, soprattutto se diventa un eroe e viene accolto in tutte le tv".
Fonte: www.repubblica.it 16/1/2008
gennaio Molti di noi provano una malcelata simpatia per questo Graziano Cecchini che colora di rosso la fontana di Trevi e scaraventa cinquecentomila palline colorate giù dalla scalinata di Trinità dei Monti. Forse la sua non sarà arte, di sicuro è un’espressione di vitalità non volgare: basta paragonarla a certi sgorbi che imbrattano in modo permanente i muri delle città. Lo hanno subito arrestato e oggi lo processeranno per direttissima (quanta efficienza sprecata), ma fare il futurista in un paese che non crede al futuro è una ben innocua forma di esibizionismo. Farlo poi nella città dove anche un marziano dopo due giorni verrebbe a noia, significa ignorare l’effetto decrescente di ogni sorpresa: la fontana arrossata aveva inondato i telegiornali di mezzo mondo, ma già le palline di piazza di Spagna rimbalzano a stento fra i notiziari nazionali e la prossima guasconata verrà sepolta in coda al Tg3 Lazio, a meno che il Cecchini metta un preservativo gusto fragola all’obelisco del Laterano. Il nostro futurista fa tenerezza perché ha scelto non solo il paese ma anche il momento sbagliato. In condizioni normali le sue biglie rotolanti avrebbero scosso almeno i nervi di qualche benpensante. Ma qui sta rotolando un po’ tutto. E con un pezzo d’Italia sotto l’immondizia e la moglie del ministro della Giustizia agli arresti domiciliari, ditemi voi chi trova ancora il tempo di scandalizzarsi per qualche pallina di troppo. Confrontate col resto del quadro, a modo loro le gesta del Cecchini spiccano per serietà. Massimo Gramellini
Fonte: Massimo Gramellini, La Stampa 17/1/2008, pagina 1
E il futurista di Trevi porterà modelle nude. Corriere della Sera 16 febbraio 2008. Con il corpo sul treno e la mente alla tramvia, Graziano Cecchini si avvicina a Firenze. «Viaggio insidioso – confessa l’artista futurista ”. Sono quasi certo che mi aspetta un foglio di via. Vogliono cacciarmi, intimorirmi, cancellarmi, impedirmi di manifestare il dissenso, bloccare la mia arte». L’arte del rosso «coloratore» della Fontana di Trevi e delle palline buttate giù da Trinità dei Monti, dovrebbe manifestarsi oggi, a mezzogiorno, alle Giubbe Rosse, storico caffè letterario di piazza della Repubblica. Arte alla Cecchini, naturalmente. Genialmente provocatoria. Anti- tramvia, alla vigilia del referendum, giorno del silenzio imposto per legge. E chi se ne frega. «Ci saranno sei modelle, tutte nude e dipinte – annuncia l’artista ”. E sarà scandalo, ve lo assicuro. Perché quei corpi, che faranno cose che mai avrete visto fare prima, quelle creature così deliziose e peccaminose, dimostreranno come il tram sia scandaloso e per niente delizioso. Sesso e moralismo, eros e politica, si uniranno. Con sorpresa finale ». E dedica a Giacomo Balla: «Vedrete la trasposizione dei suoi quadri nei corpi delle modelle e vi immergerete nella sua arte», promette Cecchini. Il futurista ieri sera ha fatto una timida apparizione, senza modelle, alla fiaccolata dei contrari al progetto del tram. Poi è tornato «nel bunker segreto», lontano dai fogli di via, pronto a colpire. «Stamani cercherò di raggiungere la città. E non sarò solo. A Firenze arriveranno altri artisti. E trasformeranno il centro storico in una grande istallazione artistica. Con uno slogan: tram, via». Ma come, un futurista contro una macchina? «Certo, perché la tramvia è una contraddizione in termini, una macchina antica, della quale i fiorentini si liberarono mezzo secolo fa. Il vero progresso è un altro: chiudere il centro storico al traffico e costruire bus navetta elettrici, ricaricabili con l’energia solare. Macchine perfette, che guardano al futuro. Anzi sono macchine futuriste». Marco Gasperetti
Fonte: Corriere della Sera 16 febbraio 2008, Marco Gasperetti
Graziano Cecchini è stato condannato a otto mesi di reclusione per aver fatto rotolare 500 mila palline colorate in piazza di Spagna a Roma il 16 gennaio 2008. Motivazione della sentenza: interruzione di pubblico servizio. «Questa condanna mi fa sciogliere l’ultima riserva che avevo per decidere della mia candidatura alle europee: correrò per la lista di Storace e Lombardo nel collegio del Nordest. Sarà una rivoluzione arancione».
Fonte: Adnkronos 27/4/2009
La cena era stata convocata in suo onore, nella meravigliosa tenuta toscana della Sterpaia, a giugno dello scorso anno. E quella sera, a festeggiarlo, era accorso un meraviglioso parterre de roi, da Massimo Moratti a Paolo Crepet, da Philippe Daverio ai monaci zen, dall’artista neo-futurista Graziano Cecchini, a opinion leader come Gad Lerner, tutti convocati dal padrone di casa, Oliviero Toscani. Il creativo più famoso d’Italia aveva presentato l’ospite d’onore così: «Un uomo che può tornare a far bella l’Italia». E il critico Daverio, dopo una dotta dissertazione, lo aveva paragonato a Lorenzo de’ Medici, che «ha fatto grande l’Italia in Europa, per la seconda volta, dopo i fasti dell’impero romano». L’ospite d’onore era lui, Renato Soru.
Fonte: Luca Telese, il Giornale 10/1/2009
[Intervista a Pomodoro] Che cosa pensa di Graziano Cecchini, il provocatore che ha macchiato di rosso l’acqua della Fontana di Trevi e riempito la scalinata di Trinità dei Monti con mezzo milione di palline colorate? «Sono contrario agli esibizionismi. Come diceva Andy Warhol, tutti possono diventare famosi per cinque minuti, il tempo di leggere una notizia sul giornale. Ma poi? Il gesto semplice ma di contenuto forte: questo conta».
Fonte: Stefano Lorenzetto, First 12/09
Fare un elenco di tutte le iniziative varate a Salemi in questi due anni sarebbe troppo lungo. Mostre, concerti, presentazione di libri, conferenze... Di tutto. Dalla piscina riempita di vino per la kermesse eno-gastronomica «Benedivino» alla nomina dell’artista Graziano Cecchini quale «assessore al nulla».
Fonte: Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 08/05/2010