Nicholas Farrell, Libero 13/6/2010, 13 giugno 2010
THANK YOU MR. CAPELLO SEI PI INGLESE DI ME
Lo so, lo so, non devo farlo ma è più forte di me. Quando gioca la nazionale italiana di calcio tifo sempre per l’avversario. Forza musulmani (l’Algeria)! Forza comunisti (la Corea del nord)! E così via... Sono inglese e vivo in Italia da 12 anni ormai ma l’Italia non è la mia Patria. E non la sarà mai. Anzi. E questo fra l’altro la dice lunga riguardo all’immigrazione selvaggia e la cosiddetta società multi-etnica. Cioè: lasciamo stare me, ma per chi tifano esattamente i ”nostri” musulmani? Per gli azzurri? O per Allah? I miei quattro figli invece (dai sei anni in giù) sono cittadini italiani come lo è mia moglie (romagnola doc e perciò donna pericolosa). Fisicamente somigliano a me ma non parlano una parola d’inglese (per colpa ovviamente non di me ma della loro mamma). Che orrore. Sicuramente, fra poco, li dovrò spedire tutti in un collegio inglese di stampo Harry Potter. Così imparano.
Potrei diventare un cittadino italiano ma non lo farò mai perché purtroppo, o per fortuna, sono nato un inglese di sangue irlandese (quello vero, quello pro inglese). Ma questa volta mi sento un po’ confuso. Il destino della nazionale inglese ce l’ha in mano un italiano, un certo Fabio Capello (stipendio 6 milioni di euro all’anno, e premio di 2 milioni se vince i mondiali). I club inglesi vincono tutto ma la nazionale inglese non vince mai. Ha vinto i mondiali solo una volta, nel 1966, 44 anni fa. Ma grazie a un italiano, il popolo inglese intero pensa, questa volta, ragazzi, ce la faremo.
Gli inglesi stimano molto Fabio Capello. Lo stimano soprattutto perché è più inglese di loro. Si comporta insomma da gentleman inglese ma da gentleman inglese vince lo stesso. La nazionale inglese sotto Capello, uomo freddo, uomo duro, uomo del nord (friulano), non ha perso una partita praticamente da quando è arrivato Capello nel 2007. Al volante della nazionale inglese vince sempre l’italiano anche quando la squadra gioca male.
NIENTE INNO Grazie a lui, per esempio, i nostri giocatori non possono più ubriacarsi o scopare chi vogliono come facevano prima. E l’altro ieri ha detto addirittura durante una conferenza stampa: l’Inghilterra andrà in finale. Ma come si permette? Non ha paura neanche della scaramanzia? Ma che uomo!
Ieri sera sono stati in 23 milioni (secondo la stampa britannica) gli inglesi a vedere l’esordio della nazionale inglese contro gli Stati Uniti. E Capello, 63 anni, come al solito, non ha cantato prima della partita l’inno nazionale inglese ”God Save The Queen”. «Non sarebbe il caso», ha spiegato. Se vince i mondiali noi canteremo invece «God Save Capello». Come Mourinho, il portoghese, ha fatto sognare i milanesi dell’Inter, Capello, l’italiano, fa sognare l’Inghilterra (anche se ieri è stato tradito dal portiere). Noi inglesi, grazie perbacco a un italiano, questo italiano, che stenta a parlare l’inglese, osiamo sognare. Questa volta ce la faremo. E se ce la faremo, Capello, cattolico, diventerà Lord subito se non Re in assoluto, al posto del Principe Carlo.
THATCHER Personalmente adoro Capello perché non va in discoteca per intortare le veline ma rimane fedele a sua moglie Laura e perché a lui piace l’opera lirica e l’arte. A lui non piacciono neanche le feste. Come ha detto il suo figlio maggiore e agente, Pierfilippo, in questo giorni alla stampa inglese: «A lui non piace festeggiare. Va in vacanza, sì, ma feste non ne fa. Per lui vincere fa parte del lavoro e basta, ma la vita continua».
Grazie a Capello, un italiano, noi inglesi crediamo che questa volta finalmente dopo tanti anni vinceremo i mondiali. Qui in Romagna conosco tanti italiani, tutti comunisti ovviamente, ma Capello mi sembra diverso. Con un comunista al volante della nazionale mi verrebbero i brividi. Capello mi sembra una versione maschile e italiana della Dama di Ferro inglese Margaret Thatcher.
Come al solito abbiamo una squadra colma di giocatori fuoriclasse ma questa volta, grazie ad un italiano durissimo di nome Capello, vinceremo. Eh sì. E non lo dico io ma lo dice il mio amico Chris Garwood, prof d’inglese all’università di Bologna. Chris non ha le braccia (le ha perse da bambino in un incidente) ma il calcio è la sua passione. E malgrado il suo impedimento per tanti anni ha anche allenato una squadra discreta a Trieste. «Capello is fantastic!» dice Chris. «Questa volta we will win. There is no doubt». Per un motivo: quando gli italiani si mettono veramente insieme con gli inglesi sono imbattibili. Anche a letto. E in più, come mi dice Chris e come disse Napoleone: «Capello ha culo!».