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 2010  giugno 12 Sabato calendario

IL GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

Coi tempi che corrono, la domanda è più che legittima: esiste una corrente di sinistra della massoneria? Una corrente democratica e postcomunista? Esiste. Esiste e si chiama Grande oriente democratico, of course. Che abbreviato suona come God, Dio in inglese, ossia il Grande Architetto.
La storia è questa: nel Grande Oriente d’Italia (Goi) da mesi si è manifestata pubblicamente con un sito internet la fronda al gran maestro Gustavo Raffi, ex repubblicano di Ravenna, che governa il Goi dal 1999: un potere poi confermato a colpi di modifiche delle tavole costituzionali massoniche. Il Goi di Palazzo Giustiniani è la maggiore obbedienza italiana con più di 21mila fratelli e dopo lo scandalo della P2 ancora non ha recuperato il riconoscimento della Gran Loggia d’Inghilterra, che sta ai grembiulini come il Vaticano ai cattolici. Il malcontento per la gestione di Raffi, accusato anche di filoberlusconismo, è così esploso con la nascita del God di Gioele Magaldi, che in un editoriale del 6 giugno ha affrontato l’ultima croce interna del Pd, quella sulla doppia tessera: al partito e alla loggia.
Magaldi commenta due casi e scrive: «Che differenza di comportamento tra il cittadino Ezio Gabrielli e il signor Guido Maria Destri. L’uno si dichiara apertamente e sfida con coraggio le ipocrisie interne al Pd (aggiungo io: quanti sono i massoni ”non dichiarati” nella Direzione Nazionale del partito? Non ci fate incazzare, perché altrimenti cominciamo a pubblicare gli elenchi...), l’altro, colto suo malgrado ”con il sorcio in bocca” (qualche delatore ha reso pubblica una foto in cui vestiva il grembiule massonico), si precipita a fare ”autocritica”, mostrandosi in questo degno seguace di Stalin, Mao o Togliatti (il quale, peraltro, com’è noto, fu agevolato da ambienti massonici durante la clandestinità della seconda guerra mondiale)».
Affrontando le vicende del marchigiano Gabrielli e del toscano Destri, il primo orgoglioso della doppia appartenenza, il secondo pentito, il God offre una suggestiva chiave di lettura della bufera in corso tra i democrat. In pratica, per i massoni di sinistra si tratterebbe di un «finto polverone» alimentato da Raffi col supporto di due falchi berlusconiani come i parlamentari Giancarlo Lehner e Giorgio Stracquadanio per riorentare a destra le simpatie politiche dei fratelli del Goi.
Scrive ancora Magaldi, introducendo un Neo Gran Burattinaio sul modello Gelli: «Come mai corrono sempre più insistenti le voci di un’ascesa di ”filo-berlusconiani” o ”neo-berlusconiani” (anche insospettabili, per provenienza) tra i personaggi più vicini a Raffi, sia dentro che fuori Palazzo Giustiniani? D’altra parte, per cominciare a dare risposta al cui prodest relativo ai ”polveroni fasulli” di questi giorni, una cosa è innegabile. Se vi fosse qualche Neo Gran Burattinaio che avesse voluto esaltare la ”liberalità e tolleranza” dell’ambiente berlusconiano rispetto alla massoneria del Goi e viceversa la condotta anti-democratica, liberticida e intollerante del Pd rispetto ai liberi muratori (gentilmente offerta dai ”lobbisti cattolici” del partito), ebbene costui sarebbe pienamente riuscito nell’intento».
Non solo: il «finto polverone» nel Pd dimostra che è meglio rimanere coperti nell’ombra, secondo il piano del Neo Gran Burattinaio: «Alla fine della giostra avrebbe dato un chiaro messaggio (come del resto amava fare il Fratello Licio Gelli): è meglio non fare outing, non dichiarare pubblicamente e lealmente la propria adesione concreta ai principi e agli ideali della massoneria. meglio rimanere ”coperti e segreti”, così nessuno vi darà noie o espulsioni».
La destra ombra della massoneria coperta e filoberlusconiana rimanda allora allo scandalo della P2. E qui, il God dà persino ragione alle recenti accuse di Di Pietro e Veltroni se si assume come riferimento la storia dei grembiulini italiani dalla repubblica in poi: «Davvero la vicenda oscura della Loggia P2 è soltanto un ricordo lontano? Davvero il gran maestro Raffi non sa quello che intende dire Walter Veltroni, allorché afferma che ”l’Italia sarebbe sottoposta al governo di un terzo livello di potere, occulto” ? Probabilmente, né Di Pietro né Veltroni sanno esattamente di ”cosa stanno parlando”. Ma la domanda più urgente e interessante è: e il gran maestro Raffi? Sa di cosa si sta parlando?».
Già, il lungo regno di Raffi sull’obbedienza di Palazzo Giustiniani. Oltre alle accuse di Magaldi, sul sito dei massoni di sinistra del God compaiono lettere di fratelli anti-raffiani decisamente inquietanti: Scrivono i «Fratelli anti-Lega e anti-Formigoni» della Lombardia (4 giugno): «Abbiamo l’impressione che alcuni (non tutti) raffiani lombardi intrallazzino con Comunione e Liberazione e Compagnia delle Opere. Vigilate anche voi di God». Ma il tema principale è quello degli affari della cricca di Anenome e Balducci, per i quali è indagato il triumviro del Pdl Denis Verdini, da sempre sospettato di essere un massone. Denunciano i «Fratelli di Toscana libera e trasparente (28 maggio)»: «Il risultato delle elezioni regionali Goi in Toscana è inquietante. Ovunque c’è una flessione dei raffiani e qui no. Perché? Perché qui Denis Verdini, Riccardo Fusi e Flavio Carboni e amici si muovono come pesci nell’acqua? Nella regione a massima concentrazione raffiana? Perché l’ultrà berlusconiano onorevole Giancarlo Lehner in questi giorni si è schierato con Gustavo Raffi? Qualcuno dovrebbe indagare e spiegare».
Tra una polemica e l’altra c’è pure lo spazio per una riflessione sul federalismo. Eloquente il «Fratello Lumbard Federalista»: «Sono un ex leghista attualmente fratello massone. Che ne pensate voi di Grande oriente democratico del federalismo? I leghisti sono inadeguati e rozzi, anche se efficaci populisticamente parlando. Ma il federalismo serve, secondo me. Serve anche un Grande oriente democratico organizzato qui in Lombardia e in altre regioni. Non rimanete romano-centrici». La Padania col grembiule ci mancava.