Giampiero Di Santo, ItaliaOggi 12/6/2010; Francesco Alfani, Il Tempo 12/6/2010; Antonio Paolini, Il Messaggero 14/6/2010; Giuseppe Sarcina, Corriere della Sera 14/6/2010, 12 giugno 2010
L’INTESA FIAT/SINDACATI PER SALVARE LO STABILIMENTO DI POMIGLIANO
(riassunto) –
La dirigenza Fiat ha proposto l’investimento di 700 milioni di euro per produrre la nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano D’Arco e mantenere i 5.200 dipendenti al lavoro. L’accordo è stato accettato venerdì 11 giugno da tre siglesindacali (Fim-Cisl, Uilm-Fiom) più Fismic e metalmeccanici Ugl, ma non dalla Fiom (che riunisce i metalmeccanici della Cgil). La firma è prevista per martedì 14 giugno. Le quattro confederazioni hanno firmato accogliendo quasi interamente la proposta dell’azienda, con una sola novità di rilievo: sarà una commissione paritetica composta da rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori a esprimersi sulle sansioni nei confronti dei dipendenti che dovessero derivare dal mancato rispetto dell’accordo. Ai dipendenti è richiesta maggiore flessibilità, con un nuovo sistema di turni lavorativi e con una stretta all’assenteismo. I sindacati hanno proposto un referendum tra i lavoratori sull’intesa, ma non è facile fissare una data perché l’impianto campano lavora tre giorni a settimana.
Lunedì 14 giugno si riunisce il Comitato centrale Fiom. Epifani sembra propenso ad un’apertura: «Sbaglia chi pensa che la Cgil sia contraria per principio alla saturazione degli impianti (cioè all’aumento dei turni di lavoro nel corso della giornata ndr). Abbiamo concluso accordi in questo senso già in altri settori, dal tessile al chimico. Siamo arrivati a coprire sette giorni su sette, anche accettando condizioni di lavoro difficili». Epifani chiede di intervenire su due punti della «bozza Marchionne». La Fiat vuole sanzionare gli assenteisti, prendendo come parametri anche la presenza media nelle linee di produzione. «Non siamo d’accordo con questo meccanismo - spiega Epifani - siamo consapevoli che a Pomigliano si sono registrate tassi anomali di assenteismo in prossimità delle elezioni amministrative per esempio. Ma la sanzione deve colpire gli eventuali abusi, non la generalità degli operai che continua a lavorare».