Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 14 Lunedì calendario

CONSIGLI UTILI PER UNA BUONA SEPARAZIONE

Un ulteriore tassello si aggiungerà venerdì 18 al mosaico della raccolta differenziata (rd), quando con l’avvio del cosiddetto «uno contro uno» – acquisto del nuovo e ritiro del vecchio – anche il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche imboccherà più decisamente la strada del recupero. In realtà nel settore dei Raee, con 2,6 chili di rd pro capite nel 2008, l’Italia è lontana dall’obiettivo di raccolta di 4 chili stabiliti dalla Ue per quell’anno. Senza contare che nel frattempo si sta ipotizzando di portare l’obiettivo al 65% dell’immesso al consumo, indice che potrebbe dare una valutazione più significativa dei risultati a livello ambientale.
Se l’elettronica sta muovendo i primi passi, negli altri settori coinvolti dalla rd si stanno facendo progressi: secondo gli ultimi dati Ispra riferiti al 2008, su 32,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (541 chili pro capite), quasi dieci (165 chili pro capite e +8,7% rispetto al 2007) sono stati oggetto di rd. In percentuale si è raggiunta la quota del 30,6% – un target inferiore al 45% stabilito per il 2008 (Dlgs 152/06 e legge 296/06) ”,ma non uniforme sul territorio. «Se il Nord ha superato il 45% – osserva Rosanna Laraia, responsabile del Servizio rifiuti dell’Ispra ”, il Centro sta intorno al 23% e il Sud non arriva al 15 per cento. Ma scendendo nell’analisi si scopre che il Trentino Alto Adige sfiora il 57%, il Veneto il 53%, il Piemonte e la Lombardia superano il 45%, mentre Molise, Sicilia e Basilicata non raggiungono il 10 per cento».
Certo, al buon funzionamento della rd concorrono due elementi: il sistema che la gestisce da una parte (essendo organizzata su base locale con metodologie a volte molto differenti)e l’utente dall’altro. Peraltro non a tutti gli interessati è chiaro come separare correttamente i rifiuti – e in questa e nella pagina successiva si vogliono dare alcune informazioni di base – e che cosa è possibile realizzare con il riciclo. «Per far decollare la raccolta differenziata occorre un grande progetto di comunicazione – osserva Laraia – che investa il cittadino e il gestore. L’utente deve essere informato sulla destinazione finale, perché gli si richiede uno sforzo organizzativo non indifferente, che riguarda il luogo del deposito, il giorno, il tipo di contenitore, la separazione dei materiali. Deve essere responsabilizzato, ma sapere anche dove vanno questi materiali. Senza contare che un ulteriore impulso potrebbe venire se ci fosse anche un risvolto economico».
La raccolta differenziata non è però finalizzata a se stessa, ma acquista valore solo se gestita e ottimizzata in funzione del recupero dei materiali, tanto che la Ue non è intervenuta sugli obiettivi di rd, ma su quelli di riutilizzo e riciclaggio (+50% entro il 2020). Su questo fronte un forte contributo potrà venire dal settore del packaging. «Nel 2009 su 10,7 milioni di tonnellate immesse al consumo - spiega Piero Perron, presidente di Conai, il consorzio per il recupero degli imballaggi – i rifiuti di imballaggio riciclati sono stati pari al 62,2%, una quota superiore agli obiettivi di legge del 55% e che sale di altri dieci punti percentuali, per un totale di 7,8 milioni di tonnellate, se si considerano anche gli imballaggi destinati al recupero energetico. Da segnalare la buona performance al Sud dove, pur permandendo il divario in termini pro capite rispetto alle altre macroaree, si è registrato un aumento del 20% dei volumi raccolti».
Maggiore recupero significa anche meno materiale in discarica – oltre che più contributi agli enti locali che conferiscono al sistema Conai i rifiuti da imballaggio. «Fondamentale inoltre è la consapevolezza del cittadino ”osserva Perron ”, il quale deve sapere che il suo impegno è utile. Non per nulla l’ultima campagna Conai, che vedeva come protagonista una nurse, metteva l’accento sulla creazione di nuovi prodotti ottenuti da materiali riciclati». Con il progetto formativo «RicicloTvb » patrocinato dei ministeri dell’Ambiente e dell’Istruzione e fruibile su internet (www.riciclotvb. it) Conai si rivolge – per l’anno scolastico 2010-2011 – alle scuole secondarie di primo grado «con l’obiettivo – spiega Perron – di sviluppare la responsabilità personale di ogni ragazzo verso l’ambiente e la consapevolezza di poter contribuire anche attraverso i gesti di ogni giorno».