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 2010  giugno 07 Lunedì calendario

FRANCESCA SCHIAVONE


GALLARATESE
Francesca è nata il 23 giugno 1980 a Milano, casa sua era l’enorme palazzone di Via Cilea, quartiere Gallaratese, centinaia di appartamenti, uno dei più grandi condomini d’Europa. Papà Francesco, originario di Avellino, è dirigente dell’Atm, capo ufficio approvvigionamenti con un passato nelle giovanili del Milan ai tempi del Trap, mamma Luiscita è ostetrica alla clinica Mangiagalli.
C’ERA UNA RAGAZZA
Francesca cresce «come un maschiaccio», scatenata fra le strade del quartiere Gallaratese. «Come ero a 10 anni? Una bestiolina ingestibile, ma in fondo dolce». Studia anche pianoforte, per 4 anni («Ho smesso e mi spiace molto»), si iscrive a ginnastica artistica (ma quando l’istruttore non la schiera ad un saggio pianta tutto), è capitana della squadretta di calcio.
SOPRANNOME
Il primo fu Lizzy, affibbiatole dal babbo «perché allora c’era una serie tv la cui protagonista si chiamava così e ci piaceva». Poi Leonessa, anche per via della mamma bresciana: «Ormai non lo sento più mio, però se mi chiamate così non mi offendo».
GESTI BIANCHI
Le prime palline le tira a Bornato, in Franciacorta, la casa delle vacanze, a 11 anni, poi nel tennis club del quartiere, Accademia Inter, due campi coperti, due in erba sintetica, prima maestra Daniela Porzio, numero 1 d’Italia nel 1953. Il talento è evidente, e qualche mese dopo Barbara Rossi, ex-tennista e responsabile del Tc Milano, in Via Arimondi, non se la fa scappare: «Di solito allenavo solo ragazze dai 14 anni in su, ma lei l’ho voluta subito».
CARI MAESTRI
Dopo Barbara Rossi, a 17 anni ci sono Vittorio Magnelli e Claudio Galoppini, al centro Fit dell’Acqua Cetosa, a 22 Marco Tavelli, a Cellatica, Brescia. Il coach che la porta da n.40 a n.11 è Daniel Panajotti, argentino che insegna prima a Palazolo e poi a Verona, e le affianca prima Perez Roldan e poi Martina Navartilova. Lasciato Panajotti dure tre mesi con Giampaolo Coppo, nel 2009 tenta un’esperienza a Barcellona con il coach di Flavia Pennetta, Gabriel Urpi, va in crisi e la supera grazie all’appoggio di Renzo Furlan e Corrado Barazzutti.
VROOM, VROOM
Francesca stravede per le due ruote, tifa per Valentino Rossi, il primo motorino lo ha avuto in regalo a 14 anni, un «cinquantino», poi ha posseduto una moto da Enduro, da poco si è regalata una Ducati Monster.
PARADISO
«La vacanza ideale? Quando sono stata in un Paradiso in riva al mare, alle Maldive, con i miei amici. Fantastico». Un altro luogo che ama è il Sudafrica, le città preferite sono Roma e Melbourne. Il torneo preferito? Che domande... A tavola è astemia, beve Coca Cola, ama pasta e pizza, ma anche le colazioni all’americana.
VIDEO&MUSIC
Per prepararsi ai match spesso studia le avversarie su YouTube, per distrarsi invece le piace il cinema, il film preferito è il «Gladiatore» (per quello chiama «arena» il centrale di Parigi). La si vede spesso con l’iPod alle orecchie, i suoi cantanti preferiti sono Elisa, Mina, Eros Ramazzotti, gli U2, Shakira. «Ma amo anche Giovanni Allievi, e Vittorio Selmi dell’Atp mi ha fatto conoscere l’Opera: che bello svegliarsi la mattina acoltando Mozart».
CARO DIARIO (SEGRETO)
«Mi sento un’artista, le mie partite sono racconti». Francesca scrive poesie, che non fa leggere a nessuno «Tiene anche dei diari», spiega il papà, «Che neppure io ho aperto». E ama leggere: «in viaggio, la sera, non c’è un momento». Ultimi volumi letti «Uomini che odiano le donne», di Stieg Larsson, «Mondo senza fine» di Ken Follett, ma ama anche Paulo Coelho («Il manuale del guerriero della luce»).
PAZZA INTER
«Tifo Inter, ho anche la maglietta di Milito. La mia vittoria a Parigi è enorme, ma che soddisfazione vedere Diego andare in gol due settimane fa».
IDOLI
Da giovane ammirava Steffi Graf, Martina Navratilova, Pete Sampras e Andre Agassi, ma da qualche tempo è «magicamente» attratta da Nadal. Gli animali che le piacciono di più invece sono l’Aquila e lo squalo.
SEGRETI
«Perché, fra tutti gli italiani, il Roland Garros lo ha vinto Francesca? Perché ha talento e perché lavora come "una bestia" in allenamento», sostiene il suo ex coach Panajotti. «Nei sei anni in cui abbiamo lavorato insieme, le ho "torto il collo". Ma lei resisteva, altri dopo 20 minuti sono già cotti».
LA COPPA
Francesca prima di partire, all’aeroporto di Parigi: «Ieri sera (sabato, ndr) non ho dormito, sono andata a letto stamattina alle 9, sono stanchissima. La Coppa? Me la porto qui nel bagaglio a mano. bellissima ma è una replica, guardate come è piccola».