Andrea Settefonti, ItaliaOggi 12/6/2010, 12 giugno 2010
EXTRAVERGINE SULLE STRADE DEL LUSSO
[Sotto i numeri dell’olio]
Alle prese con il problema dei prezzi alla distribuzione troppo bassi, l’olio extravergine d’oliva inizia a guardare al mondo del marketing per trovare nuove strade più remunerative. E così, mentre sugli scaffali della grande distribuzione si trovano bottiglie a pochi euro, c’è chi, dopo aver studiato un’abile campagna di comunicazione vende una bottiglia da 250 cc a 39 euro, prezzo che sale a 149 euro per una bottiglietta da 100 cc ma accompagnata da un libro d’arte.
Tavolo per la comunicazione. Della necessità di comunicare meglio l’olio se è parlato ad Arezzo durante la manifestazione Medoliva, fiera dell’extravergine di qualità del Mediterraneo e della sua filiera. Da un intervento di ItaliaOggi è emersa la necessità di dare vita a un «tavolo permanente della comunicazione dell’extravergine» che abbia, come primo obiettivo, quello di ridefinire i parametri della comunicazione di un prodotto, appunto l’extravergine, che in tal senso sembra essere ancora ancorato a modelli superati. Presente Silvano Ferri di Federdop e Nunzio Scaramuzzino di Unaprol è stato evidenziato come per l’olio italiano manchi uno strategia comune, una cabina di regia per la comunicazione. Basta un esempio, delle 39 dop per l’olio ognuna viaggia su una strada che non incontra le altre. A questo si somma il fatto che la Spagna, che nel 2009 ha venduto 600 milioni di euro di olio extravergine all’Italia, grazie anche a strategie comuni, ha investito 16 milioni di euro in tre anni per la comunicazione, l’Italia soltanto 3 milioni.
Olio di lusso. E se in Italia manca una strategia, in provincia di Trento, il frantoio Riva Garda ha applicato all’olio extravergine le leggi del marketing. Ed è nato il progetto Uliva 1111. Selezioni di olio extravergine d’oliva Dop Garda Trentino in sole 1111 bottiglie numerate. Un olio con alti livelli qualitativi, prodotto da olive di alberi secolari, grazie a un rigido protocollo interno di lavorazione, dall’oliveto alla bottiglia. Una produzione limitata, proposta in bottiglie numerate, fatte e imbottigliate a mano, in una confezione di puro design. Che sono messe sul mercato a prezzi impensabili per altre come realtà. Così una bottiglietta da 250 cc viene venduta a 39 euro, mentre come fosse profumo, una boccetta da 100 cc sale a 149 euro confezionata insieme ad un libro che racconta per immagini la storia del territorio e dell’azienda.
Qualità e territorio. Tutta incentrata sul territorio, la Toscana, l’immagine del Consorzio Igp Toscano che lega il territorio con il prodotto olio attraverso un aggettivo, toscano, conosciuto in tutto il mondo. Una scelta che ha premiato in termini di mercato, nonostante la crisi dei consumi, e di soci arrivati a rappresentare quasi il 20% della produzione di olio extravergine della regione. L’obiettivo adesso è quello di allargare la quota del prodotto certificato estendendola all’intera produzione regionale e innalzare il profilo dell’offerta oltre che incrementare la soglia di percezione del Toscano extravergine Igp, questa ultima vera e propria strategia di consumer marketing. E sempre legato al territorio e alla qualità a Montenero d’Orcia (Si) il frantoio Franci da anni fa incetta di premi per la qualità dell’olio e per le tecniche di produzione. La filosofia dell’azienda è quella di avere una matrice ed uno standard di qualità ben definito per caratteristiche organolettiche e parametri chimici che garantiscono al consumatore la continuità qualitativa di anno in anno, gli oli che non raggiungono gli obbiettivi vengono declassati.
I numeri
212 milioni di litri di olio venduti nella gdo
880 milioni di euro di fatturato
152 milioni di litri venduti (72% del fatturato) di extravergine
14% delle vendite è stato Olio di Oliva