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 2010  giugno 12 Sabato calendario

Il generale Montgomery C. Meigs, ingegnere-capo del genio militare dell’Unione durante la Guerra Civile, ne sarebbe sconvolto

Il generale Montgomery C. Meigs, ingegnere-capo del genio militare dell’Unione durante la Guerra Civile, ne sarebbe sconvolto. Delle sue opere più celebri, per tutte la cupola del Congresso che domina Washington, nulla lo rendeva infatti più orgoglioso del cimitero di Arlington. Era stato Meigs a proporre nel 1864 ad Abraham Lincoln che la tenuta intorno alla villa del generale Lee, comandante delle truppe sudiste, diventasse terreno sacro e memoriale della Repubblica, che la terra nemica sulla collina al di là del Potomac fosse da quel momento lieve ai soldati caduti. Oltre trecentomila eroi americani, compresi due presidenti, William H. Taft e John F. Kennedy, sono stati seppelliti nel corso di un secolo e mezzo ad Arlington, Pantheon della nazione, visitato ogni anno da 4 milioni di persone. L’omaggio Un soldato e sua moglie alla tomba dell’amico caduto Tanto più clamoroso e devastante per la memoria collettiva degli Stati Uniti risulta quindi lo scandalo delle tombe, rivelato da un’indagine dell’esercito. Urne abbandonate, scambi di cadavere, confusione sull’identità dei caduti, nulla sembra essere risparmiato all’altare del patriottismo americano. Almeno 211 fosse hanno lapidi con nomi sbagliati, non ne hanno alcuna e in alcuni casi sono vuote o contengono i resti di due persone. Unica istituzione federale ancora non computerizzata, l’Arlington National Cemetery usa registri e mappe di carta, col risultato di una gestione caotica e pasticciona: decine di lapidi non sono neppure segnate sulle carte dell’archivio. «Quello che abbiamo trovato è sconvolgente e inaccettabile. Non ci sono scuse, chiedo perdono alle famiglie degli eroi caduti», ha detto il sotto-segretario alla Difesa John McHugh, che ha illustrato i risultati dell’indagine, innescata dalla denuncia del giornale online Salon.com. Le prime teste sono già cominciate a cadere. Solo la decisione di ritirarsi alla fine del mese, annunciata ai primi di maggio, ha evitato a John Metzler, da 19 anni sovrintendente del cimitero sulle orme del padre che lo era stato dal 1951 al 1972, di essere cacciato con ignominia. Metzler se l’è cavata per il momento con una lettera di censura, ma McHugh ha aperto contro di lui una procedura disciplinare che potrebbe portare ad altre misure. Anche il suo vice, Thurman Higgenbotham, attualmente in congedo forzato, potrebbe subire sanzioni amministrative. Le cose emerse nell’inchiesta, guidata dal generale Steven Whitcomb, hanno dell’incredibile. Decine di urne contenenti resti cremati sono state rimosse per errore dalle fosse e poi ritrovate all’aperto in un’ area dove veniva ammassata terra di riporto. Il maggior numero di errori si è registrato nelle sezioni 59, 65 e 66, dove sono seppelliti i caduti di guerre non recenti. Ma anche nella sezione 60, dove giacciono le spoglie dei morti in Iraq e Afghanistan, due tombe avevano lapidi con nomi diversi da quelli dei sepolti. Nella sezione 27 secondo la mappa ufficiale ci dovrebbero essere 5816 fosse occupate, ma ci sono solo 5303 lapidi. Molti dei caduti hanno semplicemente perso l’identità, diventando anche loro militi ignoti come quello ufficiale, sepolto nello stesso cimitero. Lo scandalo è solo all’inizio. Whitcomb ha ammesso che l’indagine continua e nuovi errori potrebbero emergere. Ogni sezione di Arlington contiene 5 mila fosse.