Massimo Gramellini e Carlo Fruttero, La Stampa 6/6/2010, pagina 80, 6 giugno 2010
STORIA D’ITALIA IN 150 DATE
8 dicembre 1895
Una fucilata
Il 20 luglio del 1937 le stazioni radio di tutto il mondo interrompono contemporaneamente le trasmissioni per due minuti. Non è un blackout. Quel silenzio è un omaggio a Guglielmo Marconi, morto poche ore prima a Roma. Il prestigio e la fama dello scienziato sono al culmine. Ha ricevuto decine di lauree honoris causa, è cittadino onorario di decine di città, presidenze e onorificenze d’ogni genere si sono riversate su di lui da ogni Paese. Circolano, sulla sua attività di scienziato a bordo del panfilo-laboratorio Elettra, strabilianti leggende: Ha inventato il raggio della morte! Può bloccare un aereo in volo! Può confondere le rotte delle navi! Ma, secondo una tradizione che si potrebbe chiamare hollywoodiana, gli inizi di Marconi non sono stati facilissimi. Nato a Bologna in una famiglia della buona borghesia, con madre irlandese, il ragazzo è un pessimo studente e viene bocciato (un classico) agli esami di ammissione all’Accademia Navale di Livorno. Anche l’università di Bologna lo respinge. Ma il giovane Marconi ha un’istintiva passione per ciò che riguarda l’elettricità, ed è inoltre un ingegnosissimo bricoleur. I suoi gli mettono a disposizione un’ampia soffitta nella casa di campagna vicino a Bologna e qui il ventenne si costruisce i suoi strumenti sul tavolaccio dove anni prima venivano coltivati i bachi da seta. Tubetti di vetro, un po’ d’argento, un po’ di nichel, un po’ di rame, ferro, piombo e infinite manipolazioni, infinite sperimentazioni di autodidatta e infine il gran giorno arriva: è l’8 dicembre 1895, Marconi si trova nel suo laboratorio, pronto a premere sul suo apparecchio.
Di fronte alla casa c’è una collina e, al di là, un domestico col fucile carico e il ricevitore. Il ragazzo manda il segnale e dall’altra parte arriva il suono di una fucilata. La telegrafia senza fili è stata inventata. Poi, come è del tutto naturale, il Ministero delle Poste Italiane non mostra alcun interesse per l’invenzione. Marconi la presenta a Londra e riceve subito incoraggiamenti e finanziamenti. Nel 1897 si costituisce sotto la sua direzione la prima compagnia di telegrafia senza fili e, alla fine dello stesso anno, da una stazione dell’isola di Wight, c’è la prima trasmissione a più di 30 chilometri di distanza. Seguono le solite contestazioni, accuse di plagio, proteste di rivali, ma è Marconi a vincere sempre. Quando il Titanic affonda, i 700 superstiti festeggiano nell’inventore l’uomo che con i marconigrammi gli ha salvato la vita. Marconi è un idolo, recuperato in gran fretta dall’Italia non appena Mussolini va al potere. Nel 1937, poco prima della guerra, la morte mette fine a una ricerca che lui e altri in Europa stanno cominciando a seguire: il radar.