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 2010  giugno 11 Venerdì calendario

LE PROVINCE DA CANCELLARE

[riassunto-scheda] -

 dagli anni Settanta che si parla delle Province come di istituzioni inutili. Nel programma di governo del Pdl del 2008 poi si garantiva «il taglio delle province inutili». Nell’aprile 2010 Giancarlo Fini protesta su questa promessa inevasa.

Un articolo nella bozza della manovra correttiva 2011-2013 prevedeva quindi la soppressione di quelle con meno di 220mila abitanti (sulla base delle rilevazioni dell’Istat al primo gennaio 2009). Con due limiti, però: si salvavano quelle nelle regioni a statuto speciale e quelle che confinano con altre nazioni (su questo secondo punto avrebbe insistito molto la Lega). Il risultato: dieci province (nove al Sud) che avrebbero dovuto essere abolite e passare sotto l’amministrazione di una provincia confinante a scelta. La misura, però, è stata da subito molto criticata, anche all’interno del governo. E alla fine è stata cancellata dal decreto della manovra per passare nel disegno di legge sulla Carta delle Autonomie, con un emendamento (del 3 giugno) del relatore Donato Bruno (Pdl, presidente della commissione Affari istituzionali della Camera) che riguarda le Province con meno di 200mila abitanti.

L’8 giugno il taglio delle Province sotto i 200 mila abitanti passa in commissione con l’ok alla Carta delle Autonomie. Il testo originario dell’emendamento di Bruno è stato modificato con un sub-emendamento della Lorenzin del Pdl, che abbassa la soglia a 150 mila abitanti per la soppressione delle Province che abbiano almeno una metà di territorio montano. Scampato pericolo di sicuro per le province di Sondrio in Lombardia e Rieti nel Lazio, mentre verrebbero soppresse quattro Province: Vibo Valentia in Calabria, Isernia in Molise, Fermo nelle Marche e in Piemonte Vercelli. In bilico Crotone e le piemontesi Verbania e Biella perché gli uffici ancora stanno calcolando la percentuale esatta di territorio montano.

Il 10 giugno nuovo dietrofront: Bruno propone la soppressione del suo articolo mirato a tagliare le province sotto i 200 mila abitanti. «Una parte del retroscena lo fornisce il vercellese Roberto Rosso: "Ho spiegato al presidente Bruno che un conto era tagliarne nove, come previsto all’inizio. Ma visto che erano state risparmiate quelle con il 50% di territorio montano, si era scesi a quattro e la norma di fatto era già svuotata. Allora abbiamo concordato che io avrei presentato martedì in aula un altro emendamento, per salvare quelle a forte insediamento rurale con più di 50 comuni, il che avrebbe di fatto azzerato il taglio colpendo solo la provincia di Fermo. E lui quindi mi ha detto che avrebbe ritirato l’articolo"». (Carlo Bertini, La Stampa)

- 107 il numero complessivo delle province (escluse le tre autonome)
- 14 miliardi di euro la spesa annua complessiva
- 4.200 amministratori provinciali (presid. vice, assessori, consiglieri)
- 61.000 il numero dei dipendenti (con dirigenti e funzionari)
- 7 le ultime prov. istituite: Monza Brianza, Fermo, Barletta-Andria-Trani (nel 2004) e in Sardegna Ogliastra, Medio Campidano, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias
(dati da Libero 11/6/2010)