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 2010  giugno 11 Venerdì calendario

ANCORA SUL DDL INTERCETTAZIONI

(giornali dell’11/6/2010) -

«I professionisti della richiesta al presidente della Repubblica di non firmare sono numerosi, ma molto spesso parlano a vanvera… Io comunque non ho nulla da dire su questi argomenti, su cui ho detto e fatto dire negli ultimi giorni. Dunque non ho nulla da aggiungere». Giorgio Napolitano a Napoli ai giornalisti sulle pressioni perché non promulghi il ddl intercettazioni.
M. Br., Corriere dela Sera

In nome della tutela della privacy’ «Voi volete tutelare solo la vostra privacy», ha detto Anna Finocchiaro (Pd) rivolta alla maggioranza – il governo ha innalzato l’asticella per l’attivazione delle intercettazioni (i «sufficienti» indizi di reato diventano «gravi»). Ha limitato l’uso delle «cimici» per le ambientali (non più utilizzabili nelle auto se non c’è la certezza che in quel luogo privato si stia consumando un reato). Ha affidato al presidente della Corte d’appello la decisione di autorizzare o meno le riprese tv e la registrazione audio dei processi: «Si nega un diritto, la pubblicità del dibattimento, costituzionalmente riconosciuto», ha detto Emma Bonino (radicali-Pd) che non è uscita dall’aula e ha votato no alla fiducia.
Dino Martirano, Corriere della Sera

La Cricca è un termine azzeccato per raccontare la consorteria di Balducci & soci che viene fuori, guarda caso, da un’intercettazione. E’ uno degli indagati che ne parla al telefono, e si lamenta perché è rimasto escluso da certi appalti fiorentini, a dire: «Ecco, vedi, questa è la cricca romana...». Sapeva di che cosa parlava. Ma quelle intercettazioni, con la nuova legge, non ci sarebbero mai state. I carabinieri di Firenze, infatti, sotto la guida della procura, hanno intercettato i protagonisti dei Grandi Appalti per quasi tre anni. Sono centinaia di migliaia le conversazioni captate. Una montagna. E mai, in tre anni, una fuga di notizie che abbia messo in forse l’inchiesta. Solo quando sono scattate le manette, nel febbraio scorso, e con le ordinanze dei giudici è iniziata la «discovery» degli atti, i media hanno scoperto l’esistenza stessa di quest’inchiesta. [...]
Aho, qua stamo a fa’ i furbetti del quartierino...». Indimenticabile Stefano Ricucci. Era l’estate del 2006. L’immobiliarista dall’accento romanesco, partito dal nulla e entrato nel salotto buono della finanza italiana, era stato appena arrestato. E l’Italia scoprì, scorrendo avidamente le pagine dei giornali, le gesta di un nuovo ceto d’imprenditori. Le intercettazioni finirono a pacchi sui giornali, anche quelle francamente ininfluenti, tipo l’sms di Anna Falchi al marito. Di tutto ciò, un domani, nulla si saprà fino al termine delle indagini preliminari. [...]
Francesco Grignetti, La Stampa