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 2010  giugno 11 Venerdì calendario

L’AGGRAVANTE DI CLANDESTINIT ILLEGALE

(riassunto) ” 
La Corte Costituzionale ha deciso l’illegittimità dell’aggravante di clandestinità (pene aumentate di un terzo se a compiere un reato è un immigrato presente illegalmente in Italia) prevista dal primo pacchetto sicurezza del governo, diventato legge nel luglio 2008. Dalla stessa Corte è venuto anche il via libera alla legittimità del reato di clandestinità (punito con l’ammenda da 5mila a 10mila euro) introdotto dal secondo pacchetto sicurezza, nel luglio 2009. La decisione è stata adottata a maggioranza nella camera di consiglio della Corte tra ieri e l’altroieri. Le motivazioni delle due decisioni si conosceranno quando i giudici relatori, Gaetano Silvestri e Giuseppe Frigo, le avranno messe nero su bianco. Al momento si sa che l’aggravante di clandestinità (art. 61, numero 11 bis, del codice penale introdotto dalla legge 125 del 24 luglio 2008) sarebbe stata bocciata per violazione degli articoli 3 e 25 della Costituzione. In primo luogo, dunque, per irragionevolezza perchè - sarebbe stato questo il ragionamento dei giudici della Consulta - in base al principio del «ne bis in idem» l’aggravamento della pena andrebbe a collidere con il reato di clandestinità introdotto nel 2009 dal pacchetto sicurezza.
Inoltre, l’aumento di pena violerebbe il principio costituzionale del «fatto materiale» quale presupposto della responsabilità penale, nel senso che l’aumento di pena sarebbe collegato esclusivamente allo "status" del reo (il trovarsi irregolarmente in Italia) e non alla maggiore gravità del reato, né alla maggiore pericolosità dell’autore (è il caso dei recidivi o dei latitanti).