ANDREA SORRENTINO, la Repubblica 11/6/2010, 11 giugno 2010
GAETJENS, DAL GOL ALLA FUCILAZIONE CON GLI USA ELIMIN L´INGHILTERRA
Più che un cross, è un tiro sbagliato. Arriva da destra, teso e a mezz´aria. Joe Gaetjens è al centro, nel mucchio. Decide di tuffarsi in avanti. In qualche modo intercetta il missile con la testa. Il coraggio, la fortuna: il portiere è spiazzato, il pallone finisce in rete lento lento. Joe Gaetjens atterra a faccia in giù nell´erba mentre la palla entra: non vedrà mai il suo gol, il più clamoroso nella storia dei Mondiali, nella partita del "Miracolo sul prato". E´ il 29 giugno del 1950. A Belo Horizonte gli Stati Uniti battono 1-0 l´Inghilterra di Alf Ramsey e Stan Mortensen, arrivata in Brasile da favorita. Ci sarebbe anche Sir Stanley Matthews, che però riposa: mica può sporcarsi i mutandoni contro una squadra di dilettanti piovuti da chissà dove, già battuti all´esordio dalla Spagna. I bookmakers sono d´accordo: la vittoria americana è quotata 500-1.
Nessuno ha pensato a Joe Gaetjens. Haitiano, di padre tedesco, studia a New York alla Columbia University, e intanto lava i piatti in un ristorante di Brooklyn. Un giorno prima della partenza per il Brasile, in un´amichevole a New York gli Usa notano tra gli avversari tre giocatori non male, uno è Gaetjens. Lo ingaggiano al volo. Haitiano? Nessun problema: basta certificare che il ragazzo promette di diventare cittadino americano, e si va. Alla vigilia di Usa-Inghilterra i dilettanti americani visitano dodici bar di Belo Horizonte. Il giorno dopo si presentano allo stadio leggeri e incoscienti, ancora mezzi ubriachi, fumando sigari. Arbitra l´italiano Generoso Dattilo. Ma in campo accade il miracolo. Dopo il gol di Gaetjens è difesa a oltranza: il portiere Frank Borghi, autista di carri funebri a St. Louis, para tutto. Finisce 1-0. Gli inglesi, sotto choc, perdono pure la terza partita e tornano a casa. Gaetjens diventa un eroe, ma non reclamerà mai la cittadinanza americana. A 40 anni, l´8 luglio ´64, gli squadroni della morte di Papa Doc Duvalier lo prelevano nella sua casa di Port au Prince: non si è mai interessato di politica, ma la sua famiglia ha combattuto Duvalier e ora si è data alla macchia. Lui è rimasto, sicuro di non essere un obiettivo. Lo portano nella prigione di Fort Dimanche e lo fucilano. Il corpo non sarà mai più ritrovato. In sua memoria, domani, gli Usa affrontano di nuovo l´Inghilterra ai Mondiali, 60 anni dopo il Miracolo sul prato.