Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 11 Venerdì calendario

ORA ALL´AMERICA SERVE UN RE PER RISOLVERE I PROBLEMI

La campagna nazionale per spingere il presidente Obama a reagire in modo più viscerale alla marea nera nel Golfo del Messico, andando su tutte le furie e lanciando vasellame contro i dirigenti della BP, è fallita. Ecco però una soluzione a lungo termine: incoroniamo un re e una regina! Il nostro re e la nostra regina potrebbero trascorrere giorni interi ad aggirarsi su spiagge infestate dal catrame, sguazzando tra pellicani ricoperti di greggio e mostrando un cipiglio volitivo in direzione della piattaforma petrolifera. E dando così ad Obama il tempo necessario a mettere a punto politiche efficaci per ripulire tutto.
Il nostro presidente è distolto dalle troppe incombenze previste dal cerimoniale di Stato, come ricevere gli ambasciatori o prendere parte a noiose cene ufficiali, per potersi concentrare sulla soluzione dei problemi. Si può essere presidente degli Stati Uniti, oppure risolverne i problemi, ma è davvero difficile trovare il tempo per fare entrambe le cose.
A proposito della perdita di greggio Stephen Colbert ha affermato: «Sappiamo benissimo che, se si fosse trattato di Reagan, si sarebbe tolto gli abiti, sarebbe rimasto in biancheria intima, si sarebbe ficcato un coltello tra i denti, si sarebbe immerso nell´acqua e avrebbe chiuso una volta per sempre quel dannato pozzo!». Cerchiamo però di essere realistici: la maggior parte dei presidenti non ha un bell´aspetto quando è in mutande e canottiera. E alcuni potrebbero anche ingoiare il coltello per errore. Da qui la necessità di un re e di una regina affascinanti, che attirino i flash dei migliori fotografi.
Alcuni denigratori di scarse vedute di questa proposta potrebbero lamentare che una monarchia possa essere antidemocratica. Ma se teniamo conto che l´uno per cento degli americani possiede ricchezze e beni pari a sei volte la ricchezza finanziaria dell´80 per cento della popolazione al fondo della piramide, ebbene direi che abbiamo già un´aristocrazia.
Qualche critico, poi, potrebbe protestare per le spese legate al mantenimento della monarchia. Potremmo risparmiare qualcosa ospitando la nostra famiglia reale nei castelli di Disneyland e di Disney World. In ogni caso, si deve pensare alla monarchia come a un investimento, che potrebbe assicurarci introiti miliardari grazie all´afflusso di turisti.
Come scegliere un re e una regina? Sinceramente, credo che abbiamo già dei candidati: le celebrità di Hollywood. Le stelle del cinema hanno il vantaggio di essere sufficientemente ricche, così che non dovremmo neppure pagarle. Di sicuro indulgerebbero in qualche adulterio e renderebbero ancora più stuzzicante e pepata la monarchia.
Pensate che una cosa simile sarebbe anti-americana? Che non ci rappresenterebbe come Paese? Beh, neppure la collera del presidente Obama. Non è il tipo, tanto quanto la monarchia non è americana. Perciò faremmo bene ad accettare una volta per tutte il fatto di avere un sistema presidenziale e un presidente riflessivo e leggermente noioso che cerca di risolvere i problemi, invece di inveire contro di essi.
©New York Times
La Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti