Mattias Mainiero, Libero 11/6/2010, 11 giugno 2010
IL BERLUSCHINO DELLA TERZA GENERAZIONE
Oggi dobbiamo darvi due notizie in una. Pensate quanto siete fortunati: leggete una sola volta e vi beccate due storie. La prima notizia è bella: ieri mattina è nato Lorenzo Mattia, nipote di Silvio Berlusconi. Gode ottima salute, in perfetta forma anche la madre. Auguri, complimenti e tutto il resto. Un giorno felice. La seconda notizia è brutta, ma non per noi nè per i protagonisti della vicenda (lunga vita a loro e pure a noi): ieri mattina è nato Lorenzo Mattia, nipote di Silvio Berlusconi.
Gode sempre ottima salute, in perfetta forma anche la madre. Le due notizie sono una, e noi non siamo impazziti né due né una sola volta. Seguite.
Lorenzo Mattia, 3,3 chili alla nascita, figlio di Pier Silvio, vicepresidente di Mediaset, e di Silvia Toffanin, ha visto la luce alle 8,42 (annotino i futuri storici della seconda Repubblica) nella clinica Madonnina di Milano. E noi di nuovo gioiamo per loro e per il nonno. In mattinata, il neonato ha anche ricevuto la visita della zia Marina, accompagnata dal marito Maurizio Vanadia. Siamo abbastanza sicuri che Lorenzo Mattia, anche se è il nipote di suo nonno, non si è reso conto che quella era proprio la zia e quell’altro signore lo zio. ancora piccolo, piano piano crescerà. Poi, forse, fra qualche secolo, perderà pure i capelli e se li farà trapiantare. Per la cronaca: Lorenzo Mattia è il sesto nipote del Cavaliere. Arriva dopo Lucrezia Vittoria, che Pier Silvio ha avuto da una precedente relazione, dopo Gabriele e Silvio junior, figli di Marina, e Alessandro ed Edoardo, figli di Barbara. Avete capito?
L’annuncio
Annuntio vobis gaudium magnum: habemus nepotem, eminentissimum ac reverendissimum dominum Berlusconem, il sesto, ma il primo nipote maschio col cognome del nonno. Maschio e figlio del figlio maschio. I Savoia e tutte le dinastie del mondo insegnano. Giù il cappello: senza nulla togliere agli altri, il successore è lui. Se i Re Magi della seconda Repubblica vogliono mettersi in cammino, possono farlo, anche se la clinica Madonnina non è proprio una grotta. E questa, mi pare ovvio, è la bella notizia. La brutta.
Gesù mio, futuro trapianto di capelli a parte, sempre fra qualche secolo, ma voi vi rendete conto? Avete capito bene, signori della sinistra? Lui è il Nipote, con la N maiuscola, il Berlusconi figlio del Berlusconi a sua volta figlio di Berlusconi. Rialzatevi dopo la genuflessione e ragionate: un altro immortale sul vostro cammino.
Annuncio vobis che non c’è più niente da fare. Compagno Bersani, giovane e scalpitante compagno Renzi, mezzo compagno Rutelli e successori vari e in pectore alla presidenza del Consiglio: fatevene una ragione. Siete stati fregati. E anche lei, egregio presidente Gianfranco Fini, metta da parte le armi e la polemica, deponga Bocchino in un angolo della Camera, consoli Tremonti e pure Formigoni. La quadratura del cerchio è arrivata, Lorenzo Mattia ha messo piede in questo mondo. Re Magi, se non vi siete già incamminati, ora dovete proprio farlo: clinica Madonnina, Milano. Anche senza stella cometa, è facile arrivarci. Basta un comune Tom-Tom. Scrivete Berlusconi e scoprire-
te che tutte le strade portano alla Madonnina. Inutile caricare in macchina oro e incenso e gemme e regali milionari: il pargolo, dicono i biografi, ha aperto gli occhi, si è guardato attorno e non ha pianto. Sorrideva. Piccolino, ma già sapeva che è nella lista dei neonati più ricchi del mondo. E se fra qualche secolo dovrà fare il famoso trapianto, chi se ne frega: nonno oblige. E poi mica Silvio senior è brutto. Solo un po’ basso, quando non ha le scarpe col supertacco.
Benvenuto, Lorenzo Mattia,
che il mondo ti sorrida. E tra una poppata e l’altra, se puoi (ai neonati si dà del tu), dedica un pensierino al povero Gianfry: una mezza vita a lottare e sgomitare e poi arrivi tu e gli soffi il posto. A Giulio nessun pensierino: se se ne accorge, ti riduce il biberon.
Cognome giusto
P.S. Siamo sicuri, scherzi a parte, che il piccolo Berlusconi farà molta strada. Ha sul serio il cognome giusto. E, se permettete, anche il secondo no-
me come si deve. Al riguardo, circola un’indiscrezione ancora in attesa di conferma ufficiale. Il neonato, raccontano i conoscitori delle segrete cose di Arcore, Mediaset e dintorni, doveva chiamarsi Mattias, come il sottoscritto. Lorenzo Mattias Berlusconi. Suona bene, vero? Poi, qualche giorno fa, si è presentato Fabrizio Cic-
chitto che ha detto a Silvio: «Presidente, non mi permetterei mai di intervenire in una scelta personale tua e della tua famiglia. Figurati, sul libero mercato dei nomi si può fare ciò che si vuole e ognuno è padrone in casa propria. Consentimi, però, un piccolissimo appunto». Cicchitto ha guardato a destra e a sinistra e anche dietro le spalle. Accertatosi che non c’erano orecchie in ascolto, tranne quelle del nostro informatore accanto a sette o otto microfoni-spia, ha continuato: «Scusa, presidente, ho l’impressione che quella ”s” finale ricordi un po’ troppo la sinistra». «Giusto, giusto. ha tagliato corto Silvio Hai fatto bene a farmelo notare. Allora lo chiameremo Mattia, Lorenzo Mattia, senza ”s” e col cognome Berlusconi». Bondi ha ripetuto: «Giusto, giusto, la ”s” non sta bene, la sinistra è sempre comunista. Anche io lo ero, però senza ”s”». E fu così che il neonato venne al mondo con l’anagrafe perfetta. Anche con l’anagrafe perfetta.
Benvenuto, piccolo. E non preoccuparti del trapianto. Fra qualche secolo, solo fra qualche secolo. Buona crescita e buona presidenza del Consiglio, quando nonno Silvio, nel tremila e qualcosa, deciderà di andarsene. Forse al Quirinale.
Signori della sinistra, siete stati sul serio fregati. Da un neonato. Arrivederci a Palazzo Chigi nel 4523 d.B., che sta per dopo Berlusconi.