Brunella Bolloli, Libero 10/6/2010, 10 giugno 2010
MARRAZZO RICOMINCIA IN VICOLO DELLE PALLE
Piero Marrazzo ricomincia dalle palle. Un taglio netto con il passato, lo scandalo, il gossip. Basta. La nuova vita dell’ex governatore della Regione Lazio riparte dalle vie del centro di Roma, una su tutte: vicolo delle Palle e ci scuserà, l’ex presidente, ma il doppio senso sorge spontaneo. Del resto, con lui è stato così fin dall’inizio: «Marrazzo con o senza apostrofo?», ironizzava Francesco Storace nel 2005, in piena campagna elettorale, giocando sul verbo ”arrazzarsi” equivalente gergale di ”attizzarsi”, accendersi, eccitarsi. Solo che poi Marrazzo scritto tutto attaccato si è così acceso, in quella campagna infuocata (in corsa c’era anche Alessandra Mussolini) che è riuscito a vincere le elezioni. Lo mandava Raitre.
IN PIENO CENTRO
Cinque anni di lotta e di governo (regionale), uno stipendio da favola, molte polemiche, tante rotture di palle. Rieccole. Qui però, adesso, non parliamo di calcio, di basket, di tennis, di baseball, di polo. Ma comunque parliamo di sfere, palle. Vicolo delle Palle. I latini direbbero: nomen omen. E ancora una volta, per Piero, che ha ripreso ad allenarsi da Gino Fallo, un nome un destino. Vicino a vicolo delle Palle, in pieno centro storico, andrà ad abitare presto l’ex presidente del Lazio, ora perseguitato anche dal punto di vista toponomastico. Di sicuro lo si vede da almeno un mese varcare il portone di un palazzo antico e signorile che fa angolo con il vicolo suddetto. Zona di pregio, facciata rifinita, boutique e stamperie a bordo strada. Una nota libreria. Accanto, un centro anziani comunale con giardino sul retro, una manna nella calura metropolitana. Qualche centinaio di metri più avanti, passato il ponte, via della Conciliazione e il cupolone di San Pietro. Un angolo della Capitale da sogno, molto più chic della periferica via della Pisana dove si svolge il consiglio regionale, e decisamente più centrale di via del Podismo, a Vigna Clara, zona nord della città, dove Marrazzo nel 2006 ha deciso di acquistare con la moglie Roberta un appartamento di 8,5 vani e box auto, dopo avere acceso un mutuo di 25 anni con Monte dei Paschi di Siena. Così lontano, pure, da via Due Ponti e via Gradoli, le strade dello scandalo cominciato quasi un anno fa,
sesso e droga, i monolocali dei trans, l’incubo del video-ricatto, l’irruzione a casa di Natalì dei carabinieri infedeli armati di videofonino. I titoli sui giornali, Piero che prima nega («tutte palle»), poi la confessione, le dimissioni.
Bisogna voltare pagina. Si ricomincia dalle palle e da un nuovo
look: biondo. Niente più il nero di prima, piuttosto meglio i capelli bianchi, naturali. A onore del vero, la nuova location di Piero incrocia quella viuzza che poi va giù dritto fino a via Giulia, una delle strade più suggestive della città. Confina con vicolo del Cefalo (dal nome della casata dei Cevoli), incrocia il vicolo del Pavone, corre parallela a corso Vittorio Emanuele. In tanti assicurano di vederlo passeggiare per quelle strade quasi ogni giorno. Qualcuno parla di un trasloco avvenuto da poco per un alloggio preso in affitto da noti avvocati, altri non si scompongono: «Qui è pieno di personaggi famosi». Sul campanello nessun nome, ma l’indirizzo che ci hanno dato porta a una società di comunicazione. Suoniamo. Ci fanno entrare. Penombra. Appartamento rimesso a nuovo, tavolo grande e arredamento professionale. «Chi vi manda? Piero non abita qui, ma viene a trovarci spesso», lo difendono gli amici. Che assicurano: questa non è casa sua. «Ormai è tornato in Rai». L’ufficio vero, infatti, è poco distante: sede Rai di Borgo Sant’Angelo, dall’altra parte del ponte, quasi in Vaticano. La residenza principale, invece, resta a Riano, fuori dal raccordo, una trentina di chilometri a nord di Roma, nella villa comprata nel 2003 accanto alla residenza dei suoceri. Troppo scomoda, però, per il nuovo incarico Rai, dove è stato subito reintegrato.
I GUAI DI NATAL
E mentre Piero, archiviata l’esperienza politica, si prepara a ritornare sul terzo canale della tv pubblica, Natalì, protagonista con lui del video-ricatto, è ancora in ospedale a causa dell’aggressione della settimana scorsa. Anzi, a sentire il suo legale, Antonio Buttazzo, il viado brasiliano dovrà restare nella stanza del reparto di ortopedia (che divide con tre pazienti rigorosamente maschi) almeno per dieci giorni. Le botte con il bastone prese da un pregiudicato che voleva rimorchiare una donna e le urlava «adesso chiama Marrazzo» sono state così violente che, oltre alle fratture, Natalì ha avuto un versamento alla protesi di un seno. E per rimettere tutto a posto, urge un interventino riparatore da 8mila euro. Come dire: soldi, non palle.