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 2010  giugno 10 Giovedì calendario

[Corsivi] MORATTI-PREZIOSI, UN CASO CHE MERITA UN DIBATTITO SERIO- Il calcio italiano ha tanti di quei problemi (nero, assedio economico, crisi morale e così via) che potrebbe sembrare riduttivo e infantile andare a mettere il naso sulla vicenda Preziosi

[Corsivi] MORATTI-PREZIOSI, UN CASO CHE MERITA UN DIBATTITO SERIO- Il calcio italiano ha tanti di quei problemi (nero, assedio economico, crisi morale e così via) che potrebbe sembrare riduttivo e infantile andare a mettere il naso sulla vicenda Preziosi. Comunque esemplificativa. Ossia: guardi, studi e capisci in quale mondo viviamo. Preziosi era lo squalificato padrone del Genoa quando dette Milito e Motta a Moratti. Un tesserato squalificato è un signor nessuno: non esiste e basta. Dunque non può trattare cessioni o acquisti con altri tesserati. Tutto molto semplice e chiaro. Preziosi, che é un uomo simpatico e sincero, una volta interrogato, ha detto la verità: abbiamo fatto tutto io e Moratti durante un pranzo. Moratti, a precisa domanda, come scrivono i carabinieri, ha risposto: quando mi sono ricordato che Preziosi era squalificato, abbiamo preso a parlare d’altro. Possiamo immaginare: del tempo, della crisi americana, di musica e di barche. Di sicuro nel contratto non c’é la firma di Preziosi, gioviale sì, ma non stupido. Ci fosse stata, nemmeno staremmo a parlarne: trasferimenti cancellati, un punto di penalizzazione per ogni partita giocata dai due, Inter a bassa classifica, scudetto ad altri, sempre che altri desiderino. Il tema di discussione, e che sicuramente sarà al centro del dibattito della Disciplinare fissato per i primi di luglio, é dunque questo: diamo retta a Preziosi o a Moratti? A rileggere le dichiarazioni rese dai due dirigenti non dovrebbero esserci dubbi e ci scusi l’interista se mettiamo in dubbio le sue parole, ma, sinceramente, pensare che siano stati a parlare del mondo piuttosto che dell’imminente trasferimento, ci pare assai poco credibile e offensivo per loro, più che per noi spettatori. Altra cosa che non ci torna: come mai il deferimento avviene solo adesso, con l’Italia in Africa, la gente al mare, i ragazzi alle prese con gli esami e i giornalisti con le intercettazioni? E’ tardi, si poteva e si doveva fare prima. Conosciamo i tempi, non proprio degni di Bolt, del procuratore Palazzi, ma questa volta pare tutto studiato e scritto: scudetto assegnato, l’Italia con la testa altrove, dirigenti squalificati, società multate e nessuno protesta e non si levano cori in via Allegri. Mettiamo le mani avanti: se le cose stanno come temiamo, sarà il caso di farlo sapere e di protestare. Polemizzando, non salveremo il calcio italiano, ma faremo un piccolo favore a chi chiede e pretende una parvenza di giustizia. E, visto che ci siamo: é sicuro che si tratti di una lieve vicenda e non, invece, di un caso vero e proprio, meritevole di approfondimenti e di un dibattito pubblico? In ballo c’é uno scudetto. L’Inter, quello che ha strappato grazie a Guido Rossi alla Juve, se lo tiene stretto, lo bacia, lo considera legittimo. Questo, l’ultimo intendiamo, lo é? A proposito: come mai del deferimento sino a ieri mattina non c’era traccia nel sito della Figc?