Fulvio Ventura, Il Messaggero 10/6/2010, 10 giugno 2010
IL COMUNE: COS SI COMBATTE IL CALDO E SI RISPARMIA
Risparmio energetico e tutela ambientale, un comune laziale segue l’esempio di parlamento europeo, giapponese e dell’Eni. A Tivoli, storica cittadina alle porte di Roma, un giovane assessore rilancia l’idea: via la cravatta negli uffici. Un abbigliamento più informale per i dipendenti che, così, potrebbero lasciare le giacche dentro l’armadio. A questo si aggiungerebbe, secondo il piano dell’assessore all’Ambiente ed alla Cultura Riccardo Luciani del Pdl, l’uso dei condizionatori solo in alcune fasce orarie. La proposta, anche se porterebbe a un risparmio minimo visto il numero non elevato di dipendenti comunali, sarebbe comunque un segnale di innovazione. «Alleggerire l’etichetta sull’abbigliamento nella stagione estiva – spiega Riccardo Luciani, il più giovane in giunta con i suoi 29 anni – sarebbe un piccolo accorgimento di facilissima realizzazione ma di grande significato simbolico, sia per l’ambiente che per il risparmio energetico in tempi, come questi, nei quali tutte le istituzioni sono chiamate a seguire una maggiore austerity».
Da anni un’iniziativa come questa è seguita negli uffici dell’Eni, del parlamento nipponico ed in quello europeo. Proprio l’Ente nazionale idrocarburi aveva stimato che questa iniziativa poteva permettere di alzare le temperature negli uffici di 1 grado, che equivalgono al 9% di risparmio di energia elettrica. «La mia idea – aggiunge Luciani – è di far diminuire le ore di accensione dei condizionatori e utilizzarli a temperature più alte. Seguendo anche questi illustri esempi». Dall’opposizione tiburtina arrivano apprezzamenti per questa progetto, ma anche proposte per ampliarla. «Mi sembra una buona idea anche se di dipendenti in giacca e cravatta in comune ne vedo già pochi – commenta Andrea Napoleoni, consigliere comunale di una lista civica - suggerisco all’ottimo assessore Luciani, di stimolare tutti gli utenti degli uffici pubblici a spegnere le luci, i computer, i fax e le stampanti quando escono dalla stanza per più di cinque minuti. Non solo, ci sono altri utili, piccoli, accorgimenti: stampare e fotocopiare fronte-retro e riusare la carta. Si potrebbe, ad esempio, incentivare i dipendenti accantonando il 50% dei risparmi ottenuti rispetto alla spesa storica in un fondo per borse di studio ed iniziative sociali gestite dai dipendenti stessi». Sulla stessa scia anche Marco Vincenzi, consigliere comunale del Pd ed assessore della provincia di Roma ai Lavori pubblici: «Come proposta è sicuramente utile, anche se in pratica non so a che risparmio porti. Io, già prima come sindaco di Tivoli ed ora in giunta provinciale, da tempo se non ho appuntamenti uso la polo. Sarebbe, comunque, più funzionale se applicato in luoghi dove sono tutti in cravatta, come il parlamento o il senato». Un po’ più critico il capogruppo del Pd, Francesco Luciani: «L’idea di gestire gli orari di accensione dei condizionatori mi sembra buona. L’altra, invece, lascia un po’ il tempo che trova visto che l’uso della cravatta e della giacca in comune non è che sia così diffuso».