EMANUELA AUDISIO, la Repubblica 10/6/2010, 10 giugno 2010
TUTTI AL BUIO, ADDIO PARTITE IL BLACK OUT DEI SENZA NIENTE - E´
un mondiale chiassoso, ma al buio. Invisibile. Nelle campagne, nei villaggi, sulle montagne, nei posti fuori dalle grandi città. Black-out completo. Niente tv, niente segnale, ma soprattutto niente elettricità. Le vuvuzuela fanno rumore, ma la luce non c´è. A Mafarafara, a Malhatsi, a Taung, a Thokomane. Nella municipalità di Tubatse l´80% della regione è senza corrente e 66mila baracche sono al buio. Migliaia di persone si attaccheranno alla radio, niente immagini. A nord del Capo, a Limpopo, l´elettricità è riservata alla miniere. Gli altri si arrangino. Pure se sono 27 mila alloggi. La luce per tutti non c´è. Si può sempre andare a vedere la partita al bar. Peccato che quello più vicino sia a Moroke, a 150 chilometri di distanza. Provateci voi in un territorio dove c´è da guadare il fiume, senza ponti, e dove non c´è un ospedale. Insediamenti di 385 mila baracche, più o meno stabili, di fango e altro, ma non chiedete l´illuminazione.
L´altra Africa è così: ti porta il mondiale davanti alla porta di casa, e poi ti stacca la presa, anzi non te la mette per niente. Contrasti e disparità in un paese che ha un sottosuolo ricchissimo e un sopra poverissimo. 49 milioni di persone: 79% neri, 9% bianchi, 9% meticci, 3% indiani e asiatici. Favolose miniere che sono una cassaforte di energia: il 90% delle riserve di platino del mondo, l´80% di manganese, il 70% di cromo e il 40% di oro. La compagnia di diamanti più importante del pianeta è qui, la De Beers. Eppure metà popolazione vive con meno di due dollari al giorno. All´avanguardia nella chirurgia: primo paese a fare il trapianto di cuore con Barnard, eppure la sua sanità è tra le peggiori al mondo. L´economia sudafricana è al 24° posto nella classifica mondiale, ma è solo 129ª su 182 per l´indice di sviluppo umano. Per la prima volta in 17 anni il 2009 è stato un anno di recessione (-1,8%). Il paese ha la disoccupazione più alta del mondo (25%). L´anno scorso 870 mila posti sono spariti. A falciare è soprattutto il colore della pelle, la metà della popolazione nera tra i 15-24 anni non ha lavoro. Da un decennio gli investimenti sono timidi a causa dell´incertezza politica. E il sistema elettrico è vicino al collasso. Quando l´Anc salì al potere, la compagnia nazionale Eskom aveva una capacità in eccesso del 20%. Ma nessuno ha più potenziato la rete elettrica e negli ultimi tre anni il paese ha subito razionamenti e black-out. Con la promessa che nel mese del mondiale tutto sarebbe stato diverso. Ma la Eskom dipende da centrali a carbone e fino al 2014 non può garantire una maggiore produzione. Soprattutto non ha finanze, tanto che ha aumentato del 25% le sue tariffe, già raddoppiate negli ultimi cinque anni.
Però nella città si è formata una classe media nera. Tre quarti delle famiglie vivono oggi in case di mattone, con acqua potabile e gabinetti. E anche con la tv. Anche loro costruiscono muri di cinta, cancelli di protezione, sistemi di allarmi. Perché là fuori i fratelli sono diventati crudeli. Il Sudafrica ha 300 mila guardie di sicurezza private, il doppio rispetto alla polizia. Ed è in cima alla lista dei dieci paesi più pericolosi del mondo. Ma il mondiale è stato venduto come un´opportunità per «a better life». Resta la società dell´arcobaleno, the Rainbow Nation, però al tramonto niente luce e i gol solo alla radio.