Varie, 10 giugno 2010
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Fazi MariaGrazia
• Roma 6 luglio 1956. Impiegata della Figc, segretaria della Commissione arbitrale nazionale, unica donna indagata nell’inchiesta Calciopoli • «[...] indicata come ”la zarina” sin dalle prime battute di calciopoli: 14 anni alla Can di A e B, poi segretaria dei due designatori fino all’estate del 2004. Quindi è al centro dello scontro tra Bergamo e Pairetto. Per un periodo resta con il primo, mentre il secondo si affida a Manfredi Martino, poi viene addirittura allontanata dalla Can e inserita nel gruppo che dovrà curare la sfortunata candidatura a ospitare gli Europei del 2012. una delle prime a essere interrogata dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello il 25 febbraio del 2005 nell’ambito del filone sul doping che portò alle prime intercettazioni di Moggi e, attraverso le sue telefonate, soprattutto di Pairetto. Di quell’interrogatorio riferisce proprio a Bergamo. Nel processo di Napoli è imputata di associazione per delinquere proprio come i principali imputati anche se per lei i pm non hanno ipotizzato la ”promozione” dell’associazione. [...]» (’La Gazzetta dello Sport” 19/4/2010) • «[...] la Dama Bionda [...] la lady di ferro che gli inquirenti individuano come figura centrale del cosiddetto sistema Moggi, il tramite tra Bergamo e l’ex dg della Juventus [...] Due cose ricorrono nella vita di Maria Grazia Fazi, gli zibidei, che per semplicità potremmo definire carattere, e la fede. Non deve essere un caso che l’ex segretaria della Can, detta la ”zarina”, e Moggi stando ai si dice s’incontrassero al Divino Amore, venerato santuario alle porte di Roma. Per quanto riguarda il carattere poco da aggiungere, se non il fatto che, nell’autunno 2004, dopo che la zarina venne bruscamente allontanata dagli uffici della Can di A e B, con tanto di cambio di serratura ordinato da Pairetto, in guerra con Bergamo, dopo aver scomodato l’universo pallonaro, da Carraro a Mazzini, Moggi fece di tutto per trovarle una collocazione come segretaria di Marcello Lippi in Nazionale [...] il marito parrucchiere a Piazza di Spagna, un figlio, Francesco [...] assunto in Figc [...] laziale storica [...]» (Elio Pirari, ”La Stampa” 2/6/2006) • «[...] Tra griglie e sorteggi sapeva districarsi bene. ”Ricordo quando si chiudeva nello stanzino a preparare i bussolotti con Bergamo e Pairetto”, ha dichiarato l’ex arbitro Pirrone, ma è solo dopo il suo allontanamento dalla Can nel novembre 2004 che ”La bionda” diventa una bomba ad orologeria. Con lei Moggi teneva un rapporto telefonico costante. Vedersi era un po’ più difficile, vista la popolarità del Direttore e la gaffe già commessa in occasione della Supercoppa di Lega del 2003, quando lei si fece ”beccare” all’interno dell’hotel che ospitava la Juve. [...] Delle stanze federali Maria Grazia Fazi conosceva tutto. [...] Sapeva come funzionavano certi meccanismi, e forse era pronta a spifferare tutto a qualche giornalista già ”allertato”. Ecco perché quelli che contavano si arrovellavano su un suo ”trasferimento” alla Nazionale di Lippi o alla Roma in procinto di passare in orbita Gea, o ancora sul contratto da far firmare al figlio per assicurargli un futuro in Figc. Un potere ampio, sbocciato con i caratteri del ricatto, ma vero. De Santis a Bergamo: ”Magari gli prende il sistema nervoso e... poi si paga tutti” [...]» (’La Gazzetta dello Sport” 29/5/2006).