GIAN ANTONIO ORIGHI, La Stampa 10/6/2010, pagina 33, 10 giugno 2010
ZAPATERO: NUCLEARE, SI GRAZIE
Dietro-front di Zapatero sul nucleare. In una Spagna dagli 8 reattori atomici il premier socialista aveva promesso nel programma elettorale del 2008 l’uscita dall’energia nucleare. Ma l’altro ieri il ministero dell’Industria ha deciso di rinnovare la licenza per 10 anni alle centrali Almaraz I e II (entrambe proprietà al 36% di Endesa, il cui azionista di controllo col 92% è l’Enel). Un segnale inequivocabile della svolta dell’esecutivo. Tanto che Endesa (che produce il 44% dell’elettricità grazie a 7 siti atomici) chiede adesso di allungare la vita utile delle centrali da 40 a 60 anni.
Gli ambientalisti, come il «Collettivo Chiudere Almaraz» e «Ecologistas en Accion», hanno palesato la loro delusione. « scandaloso che venga allungata la vita dei reattori di Almaraz, che negli ultimi 3 anni hanno causato 75 incidenti», protesta Blanco, portavoce di Chiudere Almaraz. Di parere opposto il responsabile delle relazioni industriali delle due centrali dell’Estremadura, secondo cui la luce verde «è un riconoscimento dell’ottimo lavoro degli ultimi anni».
Almaraz I (costruita nel 1981) e Almaraz II (1983), reattori con una potenza rispettivamente di 997 e 980 MegaWatt, coprono il fabbisogno energetico di 4 milioni di utenti. La decisione del ministero dell’Industria è importante perché spiana la strada ad altre che stanno a cuore a Endesa: l’autorizzazione per Vandellos II (di cui possiede il 72%) scade il prossimo luglio, quelle per Ascó I (di cui controlla il 100%) e per Ascó II (sua all’85%) nell’ottobre 2011.
Il voltafaccia di Zapatero è accompagnata anche da un cambiamento di tendenza dell’elettorato spagnolo rispetto all’energia atomica. Un sondaggio rileva che i favorevoli all’energia nucleare sono il 42% e i contrari appena il 37%.