Giancarlo Castelli, il Fatto Quotidiano 9/6/2010;, 9 giugno 2010
UN NO DA UN MILIONE DI DOLLARI
Ha detto no a un milione di dollari, l’u omo senza il becco di un quattrino che vive in povertà e che esce tutti i giorni dalla sua casa alla periferia di San Pietroburgo con una busta di plastica vuota in mano e va a fare la spesa al supermercato, mescolato alle babuc hke di quartiere. lui, l’uomo con la barba da Rasputin, lo zuccotto in testa e i jeans sdruciti e inzaccherati, ripreso di nascosto da una telecamera della Komsomol’skaja Pravda, l’uomo che ha rifiutato la prestigiosa somma messa in palio dall’Istituto di matematica Clay di Cambridge, Massachussets, per aver risolto la cosiddetta ”Congettura di Poincarè”, uno dei ”sette problemi del millennio” su cui la scienza si arrovella invano. A Parigi, ieri, all’Istituto ”Henry Poincaré” di via Cardinal Lemoine, non c’è andato. Grigory ”Gr isha” Perelman, 44enne matematico dell’Istituto Steklov di San Pietroburgo (ora dimessosi), non se ne cura. Lui vive ancora con sua madre in un palazzone grigio-popolare in un mini-appartamento arredato con una sedia, un tavolo e due letti, in compagnia degli scarafaggi. ”Quando li caccio via con la scopa fuggono tutti dentro casa sua”, dice inorridita la vicina di casa Vera Petrovna. Vive di una misera pensione che riceve dall’istituto perché, nonostante la notorietà raggiunta con la sua scoperta scientifica, rifiuta premi e soldi: ”Quello che ho mi basta. Non voglio diventare un fenomeno da baraccone”. Tempo fa aveva provato a convincerlo anche un alto funzionario del governo. Contattò la madre di Grisha. ”Glielo dica, signora. Realizzeremo un istituto scientifico apposta per lui”. Persino Putin si scomodò. ” inutile”, tagliò corto la donna. Più chiaro Perelman. ”Putin mi vuole parlare? Lo farò quando avrà finito il suo mandato e non ricoprirà più cariche istituzionali”. Schivo lo è stato sempre. Nel 2006 rifiutò la Medaglia Fields dell’Istituto Clay (con premio in denaro di 7mila dollari). ”Non sono un eroe, voglio soltanto essere lasciato in pace”, spiegò a chi voleva premiare la sua scoperta: la congettura di Poincaré (volgarmente, la possibilità di piegamento di una forma circolare in una piattaforma tridimensionale). Le pubblicazioni sulla scoperta e gli studi sulle riviste specializzate non gli hanno fatto cambiare idea. Un po’ John Nash (il matematico visionario di ”A beautiful mind”), un po’ Salinger (refrattario alla ribalta), ”Gr isha” ha sempre detto di rifiutare i soldi ”perché generano violenza”. Evita i circoli scientifici. Il genio matematico la butta persino in filosofia: nei primi anni Novanta, disse no anche al premio della European mathematical society, facendo appello al suo ”profondo spirito antimater ialistico”. A marzo, quando si decise di premiarlo, ci speravano ancora. ”Mi farà sapere a tempo debito se accetterà o no”, disse James Carlson, presidente dell’Istituto Clay, uno dei pochi ad averlo contattato negli ultimi anni. La vicenda di Perelman, in Russia, ha appassionato un po’ tutti e non si contano le centinaia di commenti degli utenti web dei giornali russi on line. ” un miracolo che esista ancora gente così”, secondo Aleks. ”Lasciatelo stare”, è il parere di Olga. ”Dategli un appartamento più decente!”, propone, concretamente, Mila. Interessata, invece, la proposta dei comunisti di San Pietroburgo: ”Quel milione datelo a noi. Costruiremo una cittadella dell’accademia delle scienze e con il resto dei soldi restaureremo il Mausoleo di Lenin”, visto che il successo scientifico di Perelman ”è frutto dell’idea comunista”.