Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 10 Giovedì calendario

NICHI VENDOLA ”IO ALLE PRIMARIE SFIDO IL PD”

(per vedere domande e risposte aprire il framnmento) - Nichi Vendola scenderà in
campo per le primarie del
centrosinistra. Non lo dice
ancora in maniera esplicita.
Ma non si tira nemmeno indietro
con le circonlocuzioni ipotetiche
della vecchia politica: ”So -
no disponibile a partecipare al
cantiere della nuova sinistra”, ti
risponde se glielo chiedi. Oppure:
’I processi di rinnovamento
matureranno da sé”. Oppure: ”Mi
piacerebbe contribuire a fare la
differenza fra un rito di sepoltura
e uno di battesimo della nuova
coalizione”. Senza troppo clamore,
il presidente della Puglia ha ripreso
a battere l’Italia. A metà luglio
il grande esordio, con la convention
delle sue ”Fabbriche di
N i ch i ”, a Bari. Domani, a Roma, il
primo passo nella nuova stagione
politica, un comizio annunciato
da un’imponente affissione: nei
manifesti c’è una giraffa presa al
collo dalla Finanziaria.
Vendola, che c’entra la giraffa?
Perché sopravvive nella Savana
senza uccidere. Vede lontano, si
nutre dove gli altri non arrivano...
eh eh.
Quante volte si grida contro
’la macelleria sociale”...
Non lo so. Ma mai come questa
volta lo slogan è appropriato. Sta
finendo l’Europa che è nata nel
1945, un’intera epoca.
Quale?
Quella dei diritti umani e delle
garanzie sociali. L’Europa del
patto Capitale-lavoro. In una parola
il w e l fa re .
Colpa della crisi, dicono.
Le ultime statistiche parlano di
80 milioni di poveri, nel Vecchio
continente, 20 milioni di bambini.
L’avremmo creduto possibile
solo un anno fa?.
Ripeto, di chi è la colpa?
Di chi presenta questa crisi come
uno tsunami, una catastrofe
naturale senza responsabilità:
eppure per anni si è permesso
tutto, qualsiasi gioco di finanziarizzazione.
E in Italia?
Siamo il paese che ha detassato
più di tutti i reati finanziari!
Ma perché la sinistra non guadagna
consensi?
I suoi leader non spiegano perché
Berlusconi vince.
E secondo lei perché?
Perché lui continua ad offrire un
grande racconto. Anche nella
decadenza, per ora, è più epico
di quello dell’opposizione.
Qual è il racconto del centrosinistra
oggi?
 tutto qui, il problema. Da un
lato il crepuscolo degli Dei,
dall’altro una promessa di concretezza
amministrativa. Ma
questa non è una visione del
mondo! un respiro corto
che non porta da
nessuna parte.
E Tremonti?
Il più abile gattopardo
che conosca.
Perché nel 1994 è stato eletto
nel Ppi?
Non occorre andare così lontano.
Negli ultimi tre anni ne ricordo
almeno tre...
Di Tremonti?
(Ride). Bè, il primo, ormai archiviato,
è l’uomo dell’ottimismo,
della finanza creativa...
E il secondo?
Quello liberista e no global, antimercatista
spinto! Poi l’ex antagonista
delle banche, il Che
Guevara dei risparmiatori. Troppi
ruoli per un attore.
La crisi impone scelte.
Per la prima volta, invece che allontanarsi
dagli affreschi sociali
ottocenteschi dai M i s e ra b i l i e Oli -
ver Twist, torna lo spettro della
povertà. Ma la politica non ha il
coraggio di parlarne, né a destra
né a sinistra. Solo la Caritas lo fa.
Dobbiamo farlo, subito.
C’è la crisi greca.
Dove è nata la democrazia si sperimentano
sospensione di diritti
e autoritarismo.
Ci sono i conti da far quadrare, dicono.
Quando il Fondo monetario
commissariava i Paesi latinoamericani
storcevamo il naso. Se impone
la macelleria in Europa si
dice: è ineluttabile.
E non lo è?
Non capisco perché diamo carta
bianca alla stessa tecnocrazia che
ha legittimato la finanziarizzazione
delle risorse e occultato le rapine
degli speculatori.
Governano l’economia del
mondo?
Senza avere nessun mandato democratico,
però. Papandreou è
stato commissariato. Zapatero si
è autocommissariato. Tremonti,
invece – eh, eh – ha commissariato
Berlusconi...
Non è il contrario?
Davvero? Sta di fatto che il premier
oggi è la più grande forma
di opposizione al suo ministro: il
premier di lotta e di governo.
Che però continua a decidere
tutto.
La sua reazione alla stretta è non
nascondere più i suoi sentimenti
eversivi. Ormai parla come un
caudillo.
Cosa va cambiato a sinistra?
Non capiscono che l’opposizio -
ne tattica non porta da nessuna
parte? C’è sempre un Enr icoletta
che prova a moderare ciò che è
già moderatissimo...
Cosa manca?
Ad esempio: il coraggio di ripartire
dal lavoro. Possiamo assistere
alle guerre fra poveri senza dir
nulla? La sinistra è diventata una
retorica della cittadinanza.
 rimasta a proclamare i
suoi valori mentre la società
smottava altrove. Mi pare che
combattano con le baionette del
’15-’18 la guerra del ”45.
Serve il coraggio di proporre
idee alternative...
Possiamo accettare il taglio dei
fondi ai disabili, se poi si spendono
20 miliardi per i cacciabombardieri
senza dir nulla?.
Bisogna difendersi, dicono.
E allora facciamo un esercito europeo
e risparmiamo,
Attento, la attaccheranno da
sinistra...
Ma si taglierebbero i costi.
Altro esempio?
Possiamo accettare senza dire
una sola parola la rateizzazione
delle liquidazioni? Al sud, e non
solo, il tfr è simbolo di un rituale
di solidarietà fra generazioni.
In che senso?
Con quei soldi i padri comprano
casa ai figli. Si produce un effetto-
cascata. Vogliono colpire i dipendenti,
finiscono per affondare
l’edilizia!.
Bersani e Letta dicono: niente
primarie.
Invece servono. Se si pensa di
salvarsi eludendo i problemi o
serrando ranghi non si va da nessuna
parte.
Si rischia di indebolirsi con
una nuova conta, dicono.
Al contrario: ci si riaprirebbe alla
società. Bisogna gettare il cuore
oltre l’ostacolo.
Perc hé?
Le primarie sono come il gesto
del bambino che ascolta la conchiglia
e sente il rumore del mare:
è il rumore della vita.
Ci vuole l’orecchio di un leader,
però. Il suo?
Io sono il leader di Sinistra e libertà.
E delle fabbriche. Se posso
aiutare lo faccio.