Pierfrancesco Archetti, ཿLa Gazzetta dello Sport 10/6/2010;, 10 giugno 2010
«Ho deciso io, nel 1986, che tutti dovevano cantare. Era anche una questione di estetica: prima vedevi uno che masticava chewingum, un altro che si toccava il naso
«Ho deciso io, nel 1986, che tutti dovevano cantare. Era anche una questione di estetica: prima vedevi uno che masticava chewingum, un altro che si toccava il naso. Noi lo cantavamo sempre, magari fuori tempo, però ci univa. Però capisco alcuni giocatori dalle radici straniere: magari qualche parente li rimprovera. Quando giocavo nei Cosmos New York, suonavano l’inno anche nelle amichevoli. E io cantavo. Anche se non ero americano». (I problemi della Germania multietnica secondo Franz Beckenbauer)