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 2010  giugno 09 Mercoledì calendario

«L’ALCOL, GLI UOMINI E IL SESSO CON LA COLF» GLI ECCESSI DI HELMUT

«No, non sono sorpresa. Quando si tratta di Helmut, c’è poco che mi possa ancora sorprendere. Io e mio marito ci siamo sentiti da pochissimo tempo, e di questo è a conoscenza l’ambasciata italiana in Austria. Così non può dire che sto dicendo una balla. Sto dando i numeri perché mi fa passare per pazza, ma l’ultima volta che l’ho chiamato, ricoverato per problemi alle ossa, è stato romanticissimo». Parla Francesca Guidato. Il marito (sono separati dal 2004) è l’attore Helmut Berger, l’angelo dannato di Ludwig che, come ha rivelato il quotidiano tedesco Bild Zeitung, a 66 anni vive imbolsito e malfermo con 200 euro di pensione italiana. L’eccesso come regola, lo scandalo come norma nella libertà sfrenata degli anni – 70. L’alcol, la bisessualità gridata, l’arresto, l’appartamento bruciato fra i sospetti dove si persero quadri preziosi.
Era stato costretto a tornare a vivere a Salisburgo dalla madre, amatissima: la sua morte, a novembre, un altro colpo. Il primo, che gli fece imboccare il viale del tramonto così giovane, la morte di Visconti. Un mese fa, ospite di un popolare programma alla tv tedesca con Claudia Cardinale, si presentò ubriaco smarrendosi nelle oscenità: «Aspetto da due ore a masturbarmi per stare seduto qui». «Nel mio camerino – racconta Claudia – prima di perdere la testa nello show mi ha detto che stava male, non lavorava più. Io ero felice come una bambina, mi avevano organizzato una sorpresa e dovetti salire coi tacchi su un calesse col cavallo, sulle musiche di C’era una volta il West. Lui era messo male. Gli ho dato il mio telefono. Non mi ha mai chiamata. La prima volta lo incontrai al tempo di Vaghe stelle dell’orsa, Luchino lo conobbe lì. Poi ci vedevamo, Visconti ed io abitavamo entrambi sulla Salaria. Con loro due abbiamo fatto dei viaggi insieme, una volta andammo a un concerto a Londra di Marlene Dietrich».
Dino Trappetti guida la sartoria Tirelli che ha vestito i film di Luchino: «Non lo ricordo con affetto. Helmut ha quello che si merita. Sparì quando Luchino ebbe l’ictus. Gli doveva tutto. A Luchino piacevano i tipi diabolici. Alla proiezione per il restauro integrale di Ludwig protestava: "Dove sono imiei primi piani?". Cercò di deturpare lo schermo. Gli diedi uno schiaffo. Non lo trovavo così bello. Se gli piaceva qualcuno, uomo o donna, non si faceva scrupoli». Il press-agent Enrico Lucherini: «Non aveva nessuna cultura cinematografica, si sentiva protetto da Visconti che però non sopportava i suoi amici. Simpatico, ma quando avvicinava la bottiglia faceva paura».
Elsa Martinelli, l’amica: «Ma non lo vedo da 20 anni. Era lui dottor Jekyll e Mr Hyde. Lo aiutai quando fu arrestato per una stupidaggine, una lite sotto casa sua, lui non c’entrava niente, prese di petto i poliziotti, se lo portarono via. Al carcere di Regina Coeli gli mandai una lettera in mezzo a un libro: stai tranquillo. Trovai l’avvocato che lo tirò fuori, lo portai a casa mia evitando i paparazzi. Amava la pittura e voleva imparare. Se non si fosse rovinato con l’alcol, sarebbe stato un grande attore».
Francesca, la moglie, ha visto la foto sulla Bild: «Se è così mal ridotto, perché dovrebbe essere a Ibiza, nella villa della contessa amica, con abiti firmati? Ho qualche perplessità. Ma se così fosse sarei pronta a dargli una mano». Ex attrice, scrive su giornali e riviste e una sua commedia ispirata alla Traviata, con la figlia Salomé da Silva avuta da un ex calciatore brasiliano, debutterà in autunno al Teatro Petrolini. «Helmut è stato bravissimo con Salomé, "Sei bella come Florinda Bolkan", le diceva, è stato lui a metterle in testa di fare l’attrice». Si conobbero in discoteca, al Jackie O’. Lei, 17 anni, lui 34. «Per 16 anni mi chiese di sposarlo e accettai nel ”94 dopo altri 16. Siamo rimasti sposati per più di due anni e mezzo. Dopodiché lui, al contrario di quello che dice, non ha chiesto nessun divorzio. Sono io che ho chiesto la separazione per colpa, che ha ostacolato in ogni forma. Sono stufa di leggere che vado a spillargli soldi o che il nostro matrimonio era valido solo sulla carta». Perché «per colpa»? «Mio marito non mi tradiva con un uomo bello come Miguel Bosé ma con un mostro che era la sua domestica. Si sentiva come Martin, il ruolo del figlio succube della madre che interpretò ne
La caduta degli dei. Faceva due vite parallele, doveva salvare la faccia». Dice che tra voi non ci fu rapporto carnale. «Ma se lo era già prima delle nozze? Sono passati 30 anni e stiamo parlando ancora di noi, come Flora e Marcello Mastroianni.
Non le dava fastidio che fosse bisessuale? «Almeno io lo sapevo. Di questi tempi fa una gran differenza. Mick Jagger era il suo idolo». Andò a letto con Jagger e con l’ex moglie Bianca? «Non sarebbe stata la prima volta che faceva cose di quel tipo. Sto scrivendo un libro su Helmut. Si intitola Ho sposato la vedova di Visconti. Se essere vedovi è portare un dolore, lo fu realmente» .
«Gli chiesi invano di ridarmi il denaro che gli avevo prestato prima delle nozze. Parliamo di cifre importanti. Non era attaccato ai soldi, preferiva farseli togliere dalle persone peggiori, di base è un ingenuo. E non era povero, dissipava tutto nel giro di una settimana, vasi, quadri, piatti. Al suo rifiuto ho fatto un piccolo pignoramento, c’era anche un quadro che fu il sigillo d’amore tra lui e Luchino Visconti. Lì gli ho fatto male». Era fermo al passato? «Ma se si è rovinato la vita pensando al passato. Aveva talento. La sua vita professionale sarebbe stata migliore. Dopo la morte di Visconti, comunque, ha fatto altri film e fiction». Le chiediamo di dirci un eccesso e scoppia in una risata: «Uno soltanto? Lo ricordo a una cena di Natale nella sua casa di Roma a Vigna Clara. C’erano Jacqueline Bisset, Elsa Martinelli. E lui era sparito. Lo cercammo per delle ore. Lo trovammo arrotolato in un tappeto sotto l’albero. Era lui il regalo di Natale». Ubriaco? «Come si faceva a dire quando non lo era?».
Valerio Cappelli