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 2010  giugno 04 Venerdì calendario

SCHEDA SULL’INDAGINE SUL TERREMOTO DELL’AQUILA


L’inchiesta della Procura dell’Aquila

L’inchiesta, nata dall’esposto di un parente delle vittime, doveva accertare se non fossero stati sottovalutati gli allarmi sismici precedenti alla scossa del 6 aprile 2009. Come ha spiegato martedì 8/6 il procuratore dell’Aquila Alfredo Rossini «sotto inchiesta non c’è la Protezione civile, ma la Commissione grandi rischi».

Chiusura delle indagini

Giovedì 3/6, dopo quasi 15 mesi di indagini, il procuratore capo dell’Aquila Alfredo Rossini e il sostituto Fabio Picuti hanno hanno ieri iscritto nel registro degli indagati 7 componenti della commissione Grandi rischi (di cui non fa parte Bertolaso, ma il suo vice Bernardo De Bernardinis) che si era riunita una settimana prima del grande sisma, il 31 marzo 2009, per discutere su quanto fosse reale il pericolo di un terremoto. L’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Le vittime del terremoto in abruzzo sono state 308.
Gli indagati sono: il presidente vicario della Commissione Franco Barberi, il vice capo settore operativo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis, il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia Enzo Boschi, il direttore del Centro nazionale terremoti Giulio Selvaggi, i professori Gian Michele Calvi e Claudio Eva e il direttore dell’Ufficio rischio sismico della Protezione civile Mauro Dolce. L’accusa: «negligenza, imprudenza, imperizia [...] per aver effettuato una valutazione dei rischi approssimativa, generica ed inefficace in relazione alle attività e ai doveri di previsione e prevenzione e per aver fornito alla cittadinanza aquilana informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi dell’attività sismica in esame». Il precedente citato è l’evacuazione della Garfagnana del 1985, quando l’attività simica fece temere fenomeni più gravi.

La rabbia del premier

Il premier Silvio Berlusconi l’8/6 ha detto che la Protezione civile non dovrà più operare in Abruzzo fino alla conclusione dell’inchiesta della Procura: «Siamo all’assurdo. Appena vanno in Abruzzo gli saltano addosso, addirittura hanno contestato Bertolaso di non aver previsto il terremoto. Dopo che la Procura ha indagato la Protezione civile per omicidio colposo, uno che ha avuto un famigliare morto sotto le macerie prende una pistola e gli spara un colpo in testa».