Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 09 Mercoledì calendario

SCHEDONE SUL SUDAFRICA


In Sudafrica i gruppi etnici sono 16, le lingue ufficiali 11.

Il Sudafrica è grande quattro volte l’Italia, gli abitanti sono 49,6 milioni: 39,5 milioni africani (79,3% della popolazione), 4,5 milioni meticci (9,1%), 4,4 bianchi (9%), 1,2 indiani (2,6%). Lucio Caracciolo: «Ridurre l’immenso caleidoscopio sudafricano alla bicromia bianco-nero significa oscurarne le sfumature culturali e territoriali, le intersezioni e persino i conflitti interni alle quattro razze ufficialmente censite: africani (neri), coloureds (meticci), indiani/asiatici, bianchi» (Lucio Caracciolo, la Repubblica 8/6).

SOCIETA’

Il Sudafrica è il Paese con il più alto numero di sieropositivi al mondo. Sono 5,4 milioni su 49 milioni di abitanti; di questi circa 2 milioni ignorano di esserlo e solo un milione riceve le cure mediche adeguate. Gli orfani a causa dell’Aids sono 1,4 milioni, i bambini sieropositivi sono 280mila. (Giuseppe Carrisi, ”Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai raccontato”, Newton Compton 2009).

L’aspettativa di vita nel paese è passata dai 62 anni del 1995, ai 48 anni del 2005. Si prevede che entro il 2020 la crescita della popolazione nell’area si arresterà. (ibidem).

71.500: i casi di violenza sessuale nel 2009
18.000: gli omicidi ogni anno
8.122: i furti ogni anno (la Repubblica 8/6).

Secondo i dati Onu 2008, in Sudafrica viene uccisa una persona ogni mezz’ora. Tra i paesi pericolosi, prima c’è so­lo la Colombia.

Secondo i dati resi noti nel settembre scorso dall’ICI, un osservatorio indipendente sulle violazioni dei diritti civili, il numero degli omicidi e delle morti violente per mano dei poliziotti è simile ai tempi delle stragi perpetrate dal regime razzista. 556 sospetti morti ammazzati tra aprile 2008 e lo stesso mese nel 2009. Nel 1976 erano stati 653 e nel 1985, all’alba di uno stato d’emergenza che sarebbe durato un lustro, 763 (Guido Boffo, La Stampa 24/10/09).


L’ECONOMIA

«Siamo usciti dalla boscaglia, dalla clandestinità e dalla prigione per venire qui a comandare. D’improvviso ci siamo trovati con la responsabilità di governare un paese altamente sviluppato» (Nelson Mandela nel 1994 quando l’African National Congress andò al potere).

Il Sudafrica viene da dieci anni di sviluppo economico, interrotto solo alla metà del 2008. il primo produttore mondiale di platino, il terzo d’oro, il quarto di diamanti. il paese più ricco e col più alto tasso di industrializzazione dell’Africa. Ugo Tramballi: «La capitalizzazione di mercato da 750 miliardi di dollari della sua Borsa è più grande del valore nominale del Pil, 270 miliardi. Trevor Manuel, ministro delle Finanze per 13 anni, ha garantito una disciplina fiscale con pochi esempi al mondo. Il governo non si è indebitato come americani ed europei: il suo deficit di bilancio è al 7%, fino ad ora ha vissuto dei propri mezzi» (Ugo Tramballi, Il Sole 24 Ore 8/6).

Secondo il McDonald Burger Index dell’Economist, un Big Mac costa 4,62 dollari in Europa, 3,58 negli Usa e 2,44 in Sudafrica. (Ugo Tramballi, Il Sole 24 Ore 8/6).

Il Pil pro capite medio è di 10.600 dollari. D’altra parte il 40% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, il 34% è disoccupato, il 13,6% è analfabeta.

L’80% della ricchezza nazionale (terra, finanza e aziende) e il 100% delle miniere sono nelle mani del 9% bianco, afrikaaner o british. I bianchi controllano il 69% delle imprese quotate in Borsa, il 27% è in mano a investitori stranieri e il 4% in quelle dei neri. Caracciolo: «Il primato politico nero è parzialmente bilanciato da quello economico dell’élite bianca, cui tuttora appartengono i tre quarti della terra coltivabile e moltre altre leve del potere economico. Oltre al predominio in campo scientifico e artistico-letterario. Politica, economia e cultura economia e cultura seguono binari paralleli, il cui solco resta largamente marcato dalla razza» (Lucio Caracciolo, la Repubblica 8/6).


STORIA E POLITICA

Il primo insediamento occidentale nella regione fu da parte degli olandesi (la Compagnia Olandese delle Indie orientali) nel 1652. In questa occasione fu fondata Città del Capo. Si sviluppò da qui una comunità autonoma formata da europei di diverse origini, i boeri.
Alla fine del XVIII secolo la zona fu occupata dagli inglesi, che nel 1902, dopo una serie di guerre contro i boeri, trasformarono il Sudafrica in un dominion all’interno del Commonwealth, cambiando il nome del paese in Unione Sudafricana.
La piena indipendenza ci fu nel 1931.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale il Partito Nazionale al potere attuò una politica segregazionista nota come apartheid.
L’abrogazione dell’apartheid avvene nel 1991, le prime elezioni multietniche (con suffragio esteso a tutte le razze) furono nel 1994 e videro la vittoria dell’African National Congress (Anc) e l’elezione a presidente di Nelson Mandela.
Il presidente in carica dal 2009 è Jacob Zuma.

«Il Sudafrica è di tutti coloro che ci vivono, neri e bianchi» (dalla Carta della Libertà del 1955, bandiera della lotta anti-apartheid guidata dall’African National Congress, poi codificata nella costituzione). (Lucio Caracciolo, la Repubblica 8/6).

In Sudafrica il dibattito piubblico continua a ruotare ancora intorno al colore della pelle. Lucio Caracciolo: «A sedici anni dalle prime elezioni del dopo apartheid, la razza continua in buona misura a determinare la condizione sociale dei sudafricani. Financo la loro appartenenza politica. Lo stesso governo di Pretoria segnala ”l’erosione della coesione sociale”, ”l’indebolimento del senso di appartenenza comune”. E uno dei più influenti politici locali, Anthony Butler, osserva come ”i colori costitutivi dell’arcobaleno sudafricano abbiano conservato molto della separatezza acquisita nelle epoche del segregazionismo e dell’apartheid”» (Lucio Caracciolo, la Repubblica 8/6).

«Quando votammo insieme per la prima volta festeggiammo e celebrammo la vittoria contro l’apartheid. Oggi – l’indomani – è subentrato il mal di testa... Ci sono aspetti ai quali non avevamo pensato, che si trascinavano dal passato e sono esplosi o che si erano presentati nel frattempo» (il premio Nobel per la letteratura Nadine Gordimer) (Samira Shackle, la Repubblica 8/6).


NOTIZIE PRATICHE

La moneta è il rand: un euro si cambia a 11 rand.
Le stagioni climatiche sono invertire rispetto all’Europa (ora è inverno).
La guida è a sinistra. (Voce Arancio 04/11/2009)

Gli italiani che vivono in Sudafrica sono 30.000 secondo i dati del nostro Consolato. La comunità più numerosa, 8.000 persone, è a Città del Capo. (Sette del Corriere della Sera 18/3/2010)


IL MONDIALE

I Mondiali di calcio potrebbero fruttare al Sudafrica una crescita economica stimata fra mezzo punto e un punto di Pil in più (4-8 miliardi di euro circa).

I soldi spesi dal governo per stadi aeroporti, strade e sicurezza: 3,2 miliardi di euro.
Ricavi attesi dal turismo: i,5 miliardi di euro.
Agenti addestrati e arruolati per il mondiale: 44mila.
Volonatri che si occupano dell’organizzazzione: 15mila.

«Jacob Zuma, il presidente, nel discorso di fine anno ha parlato soprattutto di calcio ai 47 milioni di suoi connazionali: ”Il Mondiale è la cosa più importante che ci è capitata da quando nel ”94 andammo a votare per cancellare l’apartheid. Facciamo conoscere al mondo il nostro Paese, non sprechiamo l’occasione”». (Gianfrancesco Turano, L’espresso 3/6).


JACOB ZUMA
Inkandla (Sudafrica) 12 aprile 1942. Dal maggio 2009 è presidente del Sudafrica. Entrato nell’Anc a 17 anni, a 21 fu arrestato e passò 10 anni in prigione con Nelson Mandela. Indagato per un caso di corruzione che risale al 1999 (5 miliardi di dollari per una commessa di armi dalla Francia), nel 2005 fu costretto a lasciare le carica di vice-presidente. Poligamo incallito, si è sposato cinque volte (con una moglie si è separato, un’altra è morta), l’ultima nel gennaio 2010. Ha venti figli, alcuni illegittimi. Nel 2005 fu denunciato per stupro ai danni della figlia di un suo compagno di lotta, sieropositiva (per evitare il contagio sostenne di aver fatto una doccia). Assolto nell’aprile del 2006