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 2010  giugno 08 Martedì calendario

SALERNO, SUICIDA IL 29° DETENUTO TENSIONE A GENOVA E NOVARA

ROMA - Si chiamava Alessandro Lamagna ed aveva 34 anni il detenuto che si è ucciso ieri nel carcere ”Fuorni” di Salerno. Lo hanno trovato impiccato al bagno della cella con in lenzuolo trasformato in cappio. I tre detenuti che dividevano con lui la cella, non vedendolo uscire dal bagno, hanno dato l’allarme. Troppo tardi. Alessandro avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2012. Sia i detenuti testimoniano che era un detenuto tranquillo: avrebbe presto beneficiato della buona condotta e avrebbe potuto ottenere anche la semilibertà.
Sono 29 i detenuti che si sono tolti la vita nel 2010; 23 lo hanno fatto impiccandosi. Lo rileva l’Osservatorio Permanente sulle morti in carcere sottolineando che dall’inizio dell’anno i decessi sono 83. «Lo scorso anno - dice una nota - sono morte in carcere 175 persone (di cui 72 per suicidio) e dal 2000 ad oggi i decessi sono stati 1.680 (583 i suicidi). Numeri impressionanti, se si tiene conto che la popolazione detenuta è costituita prevalentemente da persone giovani (i 2/3 dei reclusi hanno meno di 40 anni e soltanto 2.500 di loro sono ultrasessantenni) che raramente dovrebbero morire per cause naturali. Per fare un esempio, se la stessa frequenza dei decessi in carcere si verificasse nell’intera popolazione italiana assisteremmo ogni anno alla scomparsa di tanti under 40 quanti ne abitano in una città delle dimensioni di Firenze».
L’Osservatorio afferma che nelle carceri si muore così spesso perchè le condizioni di vita sono divenute particolarmente disagiate. Ieri sera intanto i detenuti del Marassi di Genova hanno incendiato suppellettili e lenzuola. A Novara, fino a tarda notte, si sono succedute le proteste dei detenuti attraverso la battitura del pentolame e delle stoviglie sui cancelli e sulle grate.