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 2010  giugno 08 Martedì calendario

RISCHIO INFERTILIT RAPPORTI NON PROTETTI ANSIA DA PRESTAZIONE

Sembra una generazione di pre-pensionati da Bar Sport: tanto fumo, alcol e televisione, poco sport e poco sesso. Un´immagine opposta allo stereotipo del giovane maschio prossimo all´esame di maturità, che dissipa la grande carica d´energia vitale in corteggiamenti e attività fisica. L´amore, quando lo fa, è frettoloso, pieno di ansie, incurante della soddisfazione della partner, usando il profilattico solo nel 2,3% dei casi. Non sa nulla dei suoi genitali, l´8% ha una malformazione della pelle del pene (fimosi) che rende dolorosi i rapporti sessuali e uno su quattro ha una dilatazione delle vene dei testicoli (varicocele). E questa, insieme ad altre anomalie, rende un ragazzo su due a rischio di infertilità. Cause principali di questa "catastrofe", gli inquinanti alimentari che interferiscono con gli equilibri ormonali e l´assenza di visite di controllo.
Questi i principali risultati di una delle indagini più vaste sinora eseguite sui maschi italiani appena maggiorenni da poco conclusa nelle scuole superiori di sei regioni (Lazio, Veneto, Campania, Toscana, Marche, Puglia) per complessivi 10.124 soggetti tra 18 e 22 anni. L´indagine rientra nella campagna di informazione e prevenzione "Amico Andrologo" nell´ambito del progetto "Prevenzione in andrologia" del ministero della Salute, in collaborazione con il dipartimento di Fisiopatologia medica dell´università la Sapienza di Roma diretto da Andrea Lenzi, che ha coordinato la ricerca, e con la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams).
Il risultato che più preoccupa gli specialisti è il 56,7% di ragazzi trovati con anomalie di vario tipo dei genitali e il 41,8% a rischio di infertilità. E le cause. Spiega Andrea Lenzi: «Testicoli piccoli, mammelle ipertrofiche, malformazioni dell´uretra, liquido seminale con pochi spermatozoi sono segnali di "impregnazione estrogenica ambientale", un eccesso di ormoni femminili indotto da inquinati presenti in plastiche e alimenti (fitofarmaci, pesticidi, ecc)». Un fenomeno avvistato già da alcuni decenni ma che sembra diventare sempre più diffuso ed intenso.
«Le indagini svolte sinora sono poche e non omogenee, inutilizzabili per confronti scientificamente validi - precisa Lenzi - Comunque, in base a trent´anni di esperienza, la mia sensazione è che le generazioni attuali stiano peggio di quelle precedenti».
Sicuramente peggio i nostri diciottenni stanno a livello di informazione, essenziale sia per vivere la sessualità appieno, senza ansie e sia per prevenire le malattie sessuali. «Più che l´ignoranza - sottolinea Lenzi - allarma la diffusione dei pregiudizi. I ragazzi non danno peso agli effetti nocivi sulla sessualità di alcol e droghe, anche quando gli vengono illustrati. Anzi, sono convinti che "aiutano". La loro preoccupazione principale è la contraccezione, più che la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e più che le malattie dei genitali come tumori del testicolo, il più diffuso nella loro fascia d´età, o il varicocele». Altra sorpresa quel 57% che ha dichiarato di avere rapporti sessuali. «La immaginavamo più alta questa percentuale anche se non si discosta molto da altre statistiche. Preoccupa invece quel misto di distacco-ansia nei confronti della sessualità, un "mordi e fuggi" che tradisce una gran paura di approfondimento».