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 2010  giugno 08 Martedì calendario

Schmidt Eric

• Washington (Stati Uniti) 27 aprile 1955. Manager. Già amministratore delegato di Google, dal 2011 presidente esecutivo. Insieme con Larry Page e Sergei Brin (che l’hanno fondato nel 1998) forma il triumvirato che governa il motore di ricerca più famoso del mondo. Arrivato nel 2001, è il cervello operativo dell’azienda, sotto la sua gestione sono nati importanti servizi di successo come Google News • «Il nuovo Bill Gates si chiama Eric Schmidt [...] è uno degli uomini più ricchi del mondo (un po’ meno di Gates), è il capo di Google, capo di Apple, democratico, amico di Al Gore, amico di John Kerry, amico di Bill e Hillary Clinton [...] Era il settembre del 2000 quando sul muro dell’ufficio al numero 1.600 di Amphitheatre Parkway, nella città di Mountain View (California), Sergei Brin e Larry Page, i due fondatori del motore di ricerca più importante del mondo (Google), iniziano a proiettare la biografia di Eric Schmidt. “This is your biography”, gli dicono. Le luci erano spente, il proiettore accesso, Larry e Sergei erano seduti ai due lati del tavolo di cristallo e stavano cercando la terza persona per la direzione di Google. Avevano scelto Eric, ma lui ancora non lo sapeva. Il colloquio dura un paio d’ore, i due ragazzi (allora ventiseienni) passano tutto il tempo a criticare, provocatoriamente, le precedenti scelte fatte da Schmidt, nella sua vecchia azienda: la Novell. Eric capisce il gioco: resiste, parla, incassa e sorride. Poi esce dalla sala e ci pensa un attimo. La sua biografia, Eric, non l’aveva mai data a nessuno. Brin e Page l’avevano costruita da soli. L’avevano trovata su Google. Sei mesi dopo, Schmidt diventa capo di Google; assieme a Page e Brin. La direzione di Google è un triumvirato, ogni tipo di decisione viene presa con una maggioranza di almeno due terzi. Arriva Schmidt, ma arrivano anche le prime malizie. Schmidt ha quasi la stessa età di quella che i due fondatori di Google hanno sommando le proprie. E c’era, quindi, qualcuno che vedeva il suo arrivo a Google soltanto come un tentativo per fortificare l’immagine della giovane azienda, appena quotata in Borsa. Ma le cose non stanno così. Google è entrata in Borsa e Schmidt l’ha fatta decollare. E non solo con la sua faccia. Nel 2001, subito dopo aver accettato l’incarico, i suoi ex colleghi dicono a Eric: “Ma scusa. Dove vai? Non lo sai che Internet è finito?”. L’undici settembre era passato da poco. Ma a giugno, Schmidt aveva già annunciato il suo primo trimestre positivo. Da quel giorno in poi, Google, di trimestri negativi non ne ha avuto neppure uno. E per questo Schmidt [...] ha anche iniziato a comprare. Lo ha fatto [...] quando per acquistare You Tube ha speso 1,6 miliardi di dollari. Ma lo ha fatto anche qualche mese prima, comprando un grande ingegnere. Si chiama Kai- Fu Lee, era uno dei migliori talenti di Microsoft. Schmidt lo acquistò. Bill Gates e il suo manager più rappresentativo, Steve Ballmer, non la presero bene. Secondo una ricostruzione affidabile, Ballmer accolse la scelta di Kai-Fu Lee in questo modo: “Bastardo. Non dirmi che è lui. Non dirmi che è Schmidt. Oh, cazzo. Certo che è lui. Quel fottuto bastardo. Lo faccio a pezzi, lo faccio a pezzi. Cazzo. Lo faccio a pezzi”. Ballmer, ovviamente, non conferma la ricostruzione. Il succo, però, resta quello. [...]» (Claudio Cerasa, “Il Foglio” 28/10/2006) •