ALESSANDRA BADUEL, la Repubblica 6/6/2010, 6 giugno 2010
GLI ULTIMI MESSAGGI PRIMA DEL BLITZ «ANDIAMO AVANTI, NON ABBIAMO PAURA»
Derek Graham: «Nonostante quel che è successo sulla Mavi Marmara, non abbiamo paura». Denis Halliday: «Siamo l´unica nave di aiuti diretta a Gaza che sia rimasta in circolazione. Siamo determinati a consegnarli». Mairead Maguire: «Siamo ispirati dalla gente di Gaza». Poco prima dell´arrivo dell´esercito israeliano a bordo della motovedetta "Rachel Corrie", gli attivisti rassicurano i loro compagni a casa. Il semplice militante Graham, l´ex vice segretario Onu Halliday, il premio Nobel per la pace Mairead Maguire. Alle tre e mezza di notte, è Jenny Graham, la moglie di Derek, a chiamare in Irlanda: «Le navi israeliane ci seguono da due ore, da terra ne stanno arrivando altre due. Gli strumenti sono disturbati da loro, di certo ora manderanno in tilt anche il telefono».
Poco dopo, al loro posto parlano i siti militanti del Free Gaza e il comunicato dell´Ireland Palestine Solidarity Campaign (Ipsc). «Le ultime notizie: sono stati abbordati in forme non violente»: la frase resta tutto il giorno su Internet, ripresa dai siti interessati. Appena possibile, www.witnessgaza.com e www.twitter.com/freegazaorg propongono anche il video dell´abbordaggio girato dalle forze armate israeliane. I comunicati dell´Ipsc ripropongono Mairead Maguire: «Siamo ispirati dalla gente di Gaza: il loro coraggio, l´amore e la gioia nel darci il benvenuto persino mentre vivono grandi sofferenze, ci danno la più completa speranza. Rappresentano il meglio dell´umanità, siamo tutti privilegiati nell´avere l´opportunità di sostenerli nella loro lotta non violenta per la dignità umana e la libertà. Questo viaggio mette di nuovo in evidenza l´occupazione illegale e il blocco criminale messi in atto da Israele. Con questa dimostrazione del potere dell´azione dei cittadini del mondo, speriamo di svegliare la coscienza di tutti».
In serata, da Dublino l´Ipsc scrive di avere appena saputo «da un nostro uomo sul terreno» che la "Rachel Corrie" è attraccata al porto israeliano di Ashdod. «Non ci sono contatti con i passeggeri rapiti - prosegue l´Ipsc - ma sappiamo che li hanno portati al centro di detenzione di Holon e potrebbero venire deportati anche questa notte. In ogni caso, da quanto ci hanno detto prima del sequestro della nave, loro insisteranno sul fatto che sono in Israele contro la loro volontà e si rifiuteranno di essere deportati». Poi, il richiamo al proprio governo, che nei giorni scorsi aveva formalmente chiesto a Israele di far passare la "Rachel Corrie", e al parlamento irlandese, che il primo giugno aveva votato unanime per la fine del blocco di Gaza. Conclude Freda Hughes, portavoce del movimento: «Ora speriamo che il governo irlandese passi all´immediata azione diplomatica contro il disonesto Stato di Israele». In serata, sui siti del Free Gaza c´è la notizia successiva: nuove testimonianze e nuovi dettagli su ciò che viene definito «il bagno di sangue della Mavi Marmara».