Giusi Fasano, Corriere della Sera, 7/6/2010, 7 giugno 2010
Jesolo e l’estate delle maxi multe Mille euro per la finta «pochette» (riassunto) - Ursula Corel, 64 anni, pensionata, cittadina dal passaporto svizzero e dalla residenza viennese
Jesolo e l’estate delle maxi multe Mille euro per la finta «pochette» (riassunto) - Ursula Corel, 64 anni, pensionata, cittadina dal passaporto svizzero e dalla residenza viennese. Gli agenti della polizia municipale di Jesolo le hanno fatto una multa da mille euro per aver comprato in spiaggia (a 7 euro) una pochette contraffatta di Louis Vuitton. Dopo di lei è toccato all’immigrato che le ha venduto la finta Vuitton. Per lui l’identificazione e una denuncia prima di avviare le pratiche che gli dovrebbero costare l’espulsione. ---pezzo --- Mezzogiorno sulla spiaggia di Jesolo, lido Ovest. Il binocolo dei vigili urbani mette a fuoco una donna che contratta il prezzo di una pochette di Louis Vuitton. Falsa, ovviamente. L’immigrato che la donna ha di fronte scuote la testa: no, non posso fare questo prezzo. Lei rilancia. E alla fine si chiude l’accordo: vada per sette euro e non se ne parli più. Mezzogiorno e cinque, stessa spiaggia, stesso lido. La signora di prima adesso sgrana gli occhi: «Ma come mille euro? Che ho fatto di male?». Gli agenti della polizia municipale Enrico Marangon e Marco Favaretto le spiegano che comprare merce contraffatta è un reato e che quella è la sanzione prevista. Nessuno sconto. «Zero tolleranza», per dirla con l’assessore comunale alla sicurezza Andrea Boccato. Benvenuti nell’estate delle maxi multe, con Jesolo che fa da apripista e con la presidente leghista della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto che promette di proteggere «la tranquillità di chi frequenta le località balneari e l’immagine delle spiagge» puntando tutto sulla «concertazione con i sindaci del litorale». Come dire: da Bibione a Eraclea, da Jesolo a Sottomarina gli abusivi non avranno certo vita facile. Era stata proprio la presidente leghista, l’anno scorso da neo-eletta, a ideare la caccia ai venditori abusivi extracomunitari mandando lungo le spiagge agenti armati della polizia provinciale per tutto il mese di agosto e andando allo scontro con l’allora sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Quest’anno è bastata la prima domenica di caldo e sole a mettere in moto la macchina anti-abusivi e ad avviare la stagione dell’intransigenza: sotto gli ombrelloni potranno vendere le loro merci soltanto gli ambulanti che hanno la licenza per farlo. Per tutti gli altri (immigrati o no) saranno sanzioni, denunce e, dov’è il caso, espulsioni. Il verbale da mille euro firmato a Jesolo non è che l’incipit di un capitolo ancora tutto da scrivere. Lo sa bene Ursula Corel, 64 anni, pensionata, cittadina dal passaporto svizzero e dalla residenza viennese. sua la prima supermulta dell’estate 2010. «Che fa, paga subito?» gli hanno chiesto i vigili. «Ma scherzate? Non vengo in spiaggia con mille euro e poi non sapevo niente di questa legge. Pagherò, anche se non immaginavo che fosse illegale. Mille euro però è troppo, non c’è un modo per spendere meno?». Non c’è. La signora Ursula sborserà fino all’ultimo centesimo (salvo che non faccia e vinca un ricorso). «Bell’affare ho fatto...» ironizzava lei rassegnata con la sorella che l’ha raggiunta per portarle i documenti chiesti dagli agenti. E allontanandosi: «Certo che ci vanno giù pesanti...». Dopo di lei è toccato all’immigrato che ha venduto la finta Vuitton. Per lui l’identificazione e una denuncia prima di avviare le pratiche che gli dovrebbero costare l’espulsione. «Non abbiamo nel mirino i turisti emi spiace per la signora», premette il sindaco Francesco Calzavara, a capo di una lista di centro destra «ma non si può nemmeno fingere di non vedere un fenomeno che rischia di diventare ingestibile». Tanto per far capire quanto ingestibile il sindaco cita una lettera scritta un paio di settimane fa da una turista arrivata a Jesolo da Treviso: «Caro sindaco non verrò mai più nella sua città perché non sono riuscita a passare nemmeno qualche ora di relax sulle vostre spiagge. Ci ho provato ma sono arrivati quarantotto’ dico, quarantotto’ venditori ambulanti a impedirmi ogni riposo e a propormi di tutto, dalla collanina alla borsa, dal telo mare al souvenir. Non è possibile». Ecco. Calzavara usa la turista vicentina importunata perché tutti capiscano che «così non si può andare avanti, dobbiamo impedire questo andirivieni di abusivi che vendono merce contraffatta sulle nostre spiagge. anche un modo per tutelare il made in Italy e tutti quelli che hanno ottenuto licenze regolari». E fra i progetti di Calzavara c’è un altro fronte anti-ambulanti: i venditori serali di rose e gadget nei ristoranti e negli altri locali. «Fino a pochi anni fa vendere rose alle coppie sedute a cena poteva sembrare simpatico – dice ”. Ma oggi non si può più cenare all’aperto senza rispondere continuamente alle loro proposte. Stiamo cercando di trovare una formula per limitare tutto questo». Nella corsa alla stagione dei divieti non siamo che all’inizio.