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 2010  giugno 07 Lunedì calendario

DATI SUL L’INDUSTRIA DEL RICICLO IN ITALIA


Con 4,5 miliardi di euro di giro d’affari, 2.400 imprese e 13mila occupati, l’industria italiana del riciclo si conferma uno dei comparti più dinamici del tessuto produttivo. In molti comparti l’uso delle manterie prime secondarie rappresenta una quota preponderante in rapporto all’uso delle materie prime vergini. Per acciaio, alluminio, carta e vetro, oltre il 50% degli input alla produzione è costituito dall’economia di riciclo.

In Italia nel 2009, stando alle stime del rapporto L’Italia del recupero (condotto da FiseUnire, l’Unione nazionale delle imprese del recupero, circa 250 associati) sono state trattate 38 milioni di tonnellate di rifiuti (20 sono costituiti da metalli, 5,5 da carta e cartone, 4,8 da legno, 1,8 da vetro e 1,3 da plastica). Un volume che supera il totale della raccolta di oltre sei milioni di tonnellate, coperte - per provvedere al fabbisogno dell’industria - con le importazioni dall’estero. Ben 28 milioni di tonnellate arrivano dalla rete di recuperatori privati, il resto dal sistema di consorzi, dotato di 486 piattaforme per la raccolta e il riciclo.

Il Remade in Italy dl 2006 al 2008 ha registrato un tasso di crescita complessio del 50%. Tuttavia la crisi economica, anche se minor violenza, si è abbattuta sul comparto. In termini di volumi trattai le perdite sono state contenute in un calo compreso tra il 5 e il 10%., escluso il caso legno, precipitato del 22%.