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 2010  giugno 07 Lunedì calendario

Zemmour ric

• Montreuil (Francia) 31 agosto 1958. Giornalista-polemista. Nel 2010 in testa alle classifiche francesi dei saggi con ”Mélancolie française” (Fayard) • «[...] Nonni ebrei algerini (Zemmour in berbero significa ”olivo”) [...] padre autista di ambulanze e madre casalinga [...] dopo la laurea a Sciences Po ha fallito – ”l’umiliazione della mia vita” – il diploma dell’Ena, la fabbrica della classe dirigente francese. Bocciato proprio all’orale, la sua specialità [...] la grandezza di Zemmour sta nella capacità di inanellare polemiche quotidiane, alternando obiettivi piccoli e grandi: i manga giapponesi (’uno schifo infame”) e la perfida Albione (’Grazie all’Europa unita la Francia poteva dominare più o meno su Germania renana, Italia del Nord, Belgio, Lussemburgo... Ossia l’Impero del 1810. Ma la Gran Bretagna come al solito si è messa in mezzo”) [...] se l’è presa pure con Sacha Guitry, reo di aver fatto ridere, durante l’Occupazione, non solo i francesi ma anche gli ufficiali tedeschi. E poi le critiche ai nomi di battesimo non tradizionali, l’odio per i diritti dell’uomo e le battaglie umanitarie, il disprezzo per il femminismo, l’aborto (’che ha impedito di nascere a sette milioni di francesi”), e l’allarme per il ”declino dell’uomo bianco di fronte alla virilità arabo islamica” (’L’uomo maschio”, Piemme edizioni). Nella ”Mélancolie française”, personale versione passatista della storia di Francia, non mancano le perle, individuate dallo storico Pascal Dayez-Burgeon: Talleyrand insediato in un Quai d’Orsay costruito vent’anni dopo la sua morte (a pagina 93); il belga Paul-Henri Spaak fatto diventare olandese (pag. 172) o Antonio Gramsci, nato nel 1891, consacrato ”grande rivoluzionario del XIX secolo”. Ma a Zemmour non si chiede rigore scientifico né profondità di riflessione, ma più semplicemente una delle sue ”frasi assassine” da talk show. [...]» (Stefano Montefiori, ”Corriere della Sera” 7/6/2010).