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 2010  giugno 05 Sabato calendario

GLAUCO MAGGI

Quando la mamma del Kansas e il papà africano di Obama si sposarono, nel 1961, i matrimoni interrazziali negli Usa tra un bianco e un nero erano rarissimi all’anagrafe: uno su mille. Poi venne la legge dei diritti civili, che avviò una stabile trasformazione dei costumi sociali che sta mescolando il colore della pelle dell’America, coinvolgendo anche ispanici e asiatici: il risultato è un incremento costante delle coppie miste, crescente anche se squilibrato.
Il 2008 ha segnato l’ennesimo record, con il 14,6 per cento di nozze tra gente di razza diversa - più o meno un caso ogni sette - che sono circa il doppio dei «sì» misti del 1980, quando furono uno ogni quindici, e sei volte la percentuale registrata mezzo secolo fa.
Nel caso di un coniuge bianco e uno di colore, si è passati da un’unione su mille nel 1960, a una su 150 nel 1980 e, nel 2008, si è arrivati a una su 60. I dati sono nello studio diffuso ieri dal pensatoio di Washington Pew Research Center, elaborati dal sondaggio dell’Ufficio del Censo sul 2008, secondo il quale i matrimoni interrazziali sono più frequenti nel West, con il 21%, rispetto al 13% registrato sia nel Nord-Est sia nel Sud, e all’11% nel MidWest. Tra gli Stati, le Hawaii sono in testa (43%) davanti a Nevada (28%), Oregon (24%) e Oklahoma 23%.
Complessivamente, tra i 3,8 milioni di persone che si sono sposate nel 2008, gli asiatici sono stati quelli percentualmente più «aperti» a una unione con una razza diversa dalla propria, con il 31%, seguiti dal 26% degli ispanici, dal 16% di neri e dal 9% di bianchi. Quanto agli incroci, bianchi e ispanici se la intendono meglio con il 41% del totale di nozze miste, seguiti da bianchi e asiatici (15%) e da bianchi e neri (11%). Le nozze tra «non bianchi» sono il 16%, e il resto delle combinazioni (razze miste, nativi e altre etnie) pesano per il 17%.
L’integrazione, o meglio il progressivo amalgama tra gruppi etnici e culture, sta dunque procedendo come aveva sancito con visionaria lungimiranza, e patente contraddizione con la realtà, la Costituzione americana oltre due secoli fa, recitando «tutti gli uomini sono creati uguali»? Be’, non proprio, almeno non quando si va all’altare. Il rimescolamento di razze c’è, ma è diseguale e penalizzante verso le donne nere, che da questo trend escono come vittime. Gli uomini neri, infatti, sono sempre più inclini a sposare donne di altro colore, lasciando le «naturali» compagne con il cerino in mano: più di un nero su cinque, il 22%, ha scelto una razza diversa per mettere su famiglia, un incremento significativo dal 15,7% del 2000 e dal 7,9% del 1980. Nel 2008, le donne nere che avevano trovato un partner fuori etnia sono state solo il 9%, meno di una su dieci. Tra tutti i neri, uomini e donne, che risultavano sposati nel 2008, il 13% dei maschi era in una famiglia bicolore, contro solo il 6% delle femmine.
C’è più accettazione per gli uomini neri dalle «altre» donne che non per le donne nere dagli «altri» uomini? O sono semplicemente più conservatrici, per non dire razziste, le donne nere quando si tratta di scegliere un compagno? Comunque sia, è allarme rosso. Secondo il professore Andrew Cherlin, direttore del centro sulla popolazione alla Johns Hopkins University, che ha commentato le cifre per il New York Times: «Il continuo sbilanciamento nel tasso di unioni miste per uomini neri e donne nere potrebbe rendere sempre più difficile per le donne nere trovare marito».
Ad aggravare la penuria di possibili partner è anche la folta abitazione di maschi neri e giovani nelle carceri, aggiunge Steven Ruggles, direttore del centro sulla popolazione del Minnesota. Ovviamente, il problema potrebbe essere superato se ci fosse più feeling tra donne nere e maschi bianchi o di altro colore, ma questa è l’integrazione che va più a rilento. Razzismo bianco o razzismo nero che sia, questi sono i due gruppi ancora più restii a scambiarsi l’anello.
Uno squilibrio opposto tra donne e uomini si verifica tra gli asiatici, dove le donne in unioni miste sono il 39,5%, contro il 19,5% degli uomini. Ispanici e bianchi, le due etnie più integrate grazie alle forti immigrazioni dal Messico agli Stati del Sud (California, Arizona, Nuovo Messico e Texas), non presentano squilibri tra i generi quanto a propensione a sposarsi con altre razze: sono il 25,2% tra le donne e il 25,5% tra gli uomini per quanto riguarda gli ispanici e il 9% di maschi contro l’8,8% di femmine per i bianchi.
Il muro della razza è comunque sempre più fragile, grazie alla cultura che evolve. Più di sei su dieci dicono che «sarebbe ok» se un membro della famiglia dicesse che sta per sposarsi con qualcuno di razza diversa, e il 35% dice di avere già un parente sposato con qualcuno di razza diversa.