varie, 5 giugno 2010
André Magallhaes detto Roberta, 26 anni. Transessuale brasiliano, fino a pochi mesi fa aveva abitato in via Due Ponti nell’appartamento accanto a quello dell’amica Brenda, il viado del caso Marrazzo, ma di recente s’era trasferita in un monolocale in viale Tor di Quinto e là riceveva i suoi clienti
André Magallhaes detto Roberta, 26 anni. Transessuale brasiliano, fino a pochi mesi fa aveva abitato in via Due Ponti nell’appartamento accanto a quello dell’amica Brenda, il viado del caso Marrazzo, ma di recente s’era trasferita in un monolocale in viale Tor di Quinto e là riceveva i suoi clienti. Depressa da una vita, in cura con gli psicofarmaci, alle spalle un tentativo di suicidio, un anno fa, a detta dell’amica Rachele, ex-trans diventata donna grazie a un’operazione che sostiene di «avere pagato con una parte dei soldi avuti da Piero Marrazzo», aveva avuto un problema con i quattro carabinieri coinvolti nel presunto ricatto all’ex governatore della Regione Lazio (in particolare con Carlo Tagliente, attualmente agli arresti domiciliari, che la vessava per una questione di documenti e permesso di soggiorno): «"Esci da questa storia", mi diceva Roberta, perché è troppo pericolosa [...] Era molto depressa, era preoccupata per le condizioni economiche della sua famiglia in Brasile, composta da undici fratelli: li aiutava inviando loro dei soldi». Venerdì scorso le amiche la trovarono in casa, tutta nuda, che penzolava da un filo elettrico appeso alla finestra della sua stanza (secondo la polizia si tratterebbe di suicidio). Giornata di venerdì 4 giugno in un monolocale al civico 33 di viale Tor di Quinto 33, Roma.