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 2010  giugno 05 Sabato calendario

PRENDI IL POSTO E SCAPPA

Chiamateli la banda dei 140. Sono i politici italiani eletti (almeno) due volte: 88 deputati, 39 senatori, 13 parlamentari europei. Che fanno anche i sindaci, gli assessori comunali, i presidenti di provincia, i governatori di regioni. Prendiamo il caso di Gianluca Buonanno, deputato della Lega. L’a l t ro ieri la Giunta delle Elezioni di Montecitorio ha sospeso il giudizio sull’incompatibilità della sua elezione a consigliere regionale in Piemonte, ma se dovesse andargli male, non sentirà la mancanza da super-lavoro. Fa il vicesindaco e l’assessore al comune di Borgosesia, in provincia di Vercelli, è sindaco di Varallo, sempre in provincia di Vercelli, e fino al giugno scorso era pure assessore provinciale. Di certo non aspettatevi la reprimenda dell’Umberto. Per la Lega, il doppio incarico è la norma. Alla Camera 29 deputati su 60 fanno anche altro. E anche al Senato 14 su 26 sono in tutt’al - tre faccende affaccendati. Ne fanno una questione di ”le - game con il territor io”, un modo per poter portare con più forza i problemi del Nord ”g iù” a Roma. Altre volte, il ”legame con il territorio” serve a permettersi qualche lusso. Remigio Ceroni, deputato Pdl, fa il sindaco a Rapagnano. Solo lui poteva riuscire a portare il ministro Bondi all’inaugurazione del teatro di un paesino di duemila anime in provincia di Fermo. Per non dire di chi il ministro ce l’ha in casa. Al - tero Matteoli, titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Berlusconi, nel tempo libero fa il sindaco di Orbetello, provincia di Grosseto. Altre volte è un ritorno al paese natale. Vincenzo Nespoli, deputato Pdl nato ad Afragola, è primo cittadino. Lo stesso ha fatto il suo compagno di banco a Montecitorio, Nicolò Castaldi a Mazara del Vallo. O ancora Giulio Marini, parlamentare Pdl e pure sindaco di Viterbo. In buona compagnia, visto che un altro viterbese, il Pd Ugo Sposetti, oltre al deputato, lì fa il consigliere comunale. Osvaldo Napoli, deputato Pdl, il sindaco lo fa a Valgioie. Presenza sul territorio costante: riceve i cittadini il lunedì e il venerdì, dalle 8 alle 11. Sarda, ma eletta in Puglia, Gabriella Carlucci ha pensato bene di fare il sindaco di Margherita di Savoia, provincia di Barletta-Andria-Trani. Non si tratta di una questione di legalità, spesso il doppio incarico non va contro la legge. Ad esempio, non può candidarsi al Parlamento il sindaco di un Comune con più di ventimila abitanti. Ma se un parlamentare si candida a sindaco il problema non esiste più. E poi la legge si può anche aggirare: Expo 2015, ad esempio, è una società partecipata dal ministero del Tesoro, ma basta farla passare come un’ente-fiera per farla dirigere ad un parlamentare Lucio Stanca alla modica cifra di 450mila euro. Né è una questione che si risolve esclusivamente rinunciando all’in - dennità, come vanta di aver fatto il vicesindaco di Milano, deputato, Riccardo De Corato. Uno che, come il senatore Mau - ro Cutrufo, vicesindaco di Roma, pensa si potersi dedicare tranquillamente alla guida di una metropoli e ai problemi della nazione. Più o meno come Raffaele Stancanelli, senatore e sindaco di Catania. A Brescia la situazione è esilarante: né il sindaco, né il presidente della provincia, né il suo vice fanno solo quello. Adriano Paroli, Daniele Molgora e Giuseppe Romele sono tutti deputati (di centrodestra) che, almeno per tre giorni stanno lontani dalla città che li ha eletti. In Campania, il neo governatore Caldoro ha affidato settori come l’Urbanistica e i Trasporti a due assessori che quel lavoro non lo potrebbero fare: Marcello Taglialatela e Sergio Vetrella sono tutti e due parlamentari. Martedì la Giunta delle Elezioni del Senato deciderà d’ufficio su Vetrella, che aveva dimenticato di autodenunciare la sua nuova elezione. Pure in Europa: su 72 parlamentari italiani, 13 fanno anche i consiglieri comunali in giro per l’Italia, come il leghista Matteo Salvini, diviso tra Milano e Bruxelles. Dal 3 giugno l’eurodeputata Pdl Elisa - betta Gardini, ha riconquistato un posto anche a Montecitorio: sostituisce l’onorevole Marino Zorzato, che è andato a fare il vicepresidente delle regione Veneto e, sorpresa, si è dimesso.