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 2010  giugno 04 Venerdì calendario

SCHEDONE SU FRANCESCA SCHIAVONE VINCITRICE DEL ROLAND GARROS

(aggiornato il 07/06/2010) -

Francesca Schiavone è la prima tennista italiana ad aver vinto un torneo del Grande Slam. Sabato 05/06 ha conquistato il Roland Garros battendo l’australiana Samantha Stosur con il punteggio di 6-4 7-6. «Dopo trentaquattro anni di una solitudine che è sembrata lunga un secolo, Adriano Panatta ha trovato il suo erede. Ed è femmina» (Stefano Semeraro, La Stampa 4/6). L’unico altro italiano che si è aggiudicato il torneo di Parigi è Nicola Pietrangeli (1959 e 1960).

Francesca Schiavone ha 29 anni e 11 mesi, è la più anziana top 10 di sempre: grazie alla vittoria di Parigi diventerà n.6. Solo Panatta fece meglio in classifica: n. 4 nel 1976. «Se chiudo gli occhi rivedo una scolaretta di 15 anni che sognava questo momento, vedeva la sua strada ma non aveva i mezzi per percorrerla. Ripenso a quando andai per la prima volta dallo psicologo Giovanni Parmigiani, nel 1999. Mi chiese perché ero lì, gli risposi: mi faccia diventare una grande persona, una grande atleta, perché voglio vincere il Roland Garros. Da allora ho dovuto trasformare le mie paure in ostacoli da superare, e se dite che ci sono riuscita tardi, sorry, vi sbagliate. Forse ho perso delle occasioni, ma questo è il mio tempo. Ed è ancora più bello perché ci sono arrivata restando me stessa» (Stefano Semeraro, La Stampa 4/6).

 nata e cresciuta a Milano, nel quartiere Gallaratese, in un casermone popolare. «Dopo un torneo portavo fuori a cena mamma e papà. Adesso mi toccherà comprare un appartamento nuovo», ha commentato subito dopo la vittoria a Parigi (Gaia Piccardi, Corriere della Sera 6/7). La sua prima maestra di tennis è stata Daniela Porzio. A 13 anni ha lasciato la famiglia e si è trasferita a Roma. Paolo Rossi: « bene che sappiano tutto questo, le future Schiavone: Francesca è professionista dal 1998: cioè gira il mondo da 12 anni. Si organizza la vita da sola. indipendente. Allenamenti, viaggi, alberghi, tornei. Stress, gioie, delusioni» (Paolo Rossi, la Repubblica 7/6).

«Uno strano caso italiano, soprattutto se paragonato ai colleghi maschietti, la Schiavone. bassina, appena 1 metro e 66 (la Dementieva, tanto per citarne una, è un metro e ottanta e non è certo la più alta del circuito). una delle poche a giocare il rovescio ad una mano. Ed è una che non molla mai. Tignosa, difficile da affrontare e domare» (Massimiliano Gallo, Il Riformista 4/6).

Non ha un allenatore ufficiale. Gianni Clerici: «Tra i suoi pregi, non è certo l’ultimo quello di non stipendiare un coach a tempo pieno, un tipo che palleggi, magari porti le valige, e prelevi un bel quindici per cento annuo, come accade a tutte le sue colleghe» (Gianni Clerici, la Repubblica 4/6).

«Un anno fa stavo male. Non ero contenta. Ero scesa molto in classifica. I risultati non arrivavano. A quel punto, ho preso il coraggio a due mani e ho cambiato tutto» (Corriere della Sera 4/6). Ora si allena al centro federale di Tirrenia diretto da Renzo Furlan. seguita principalmente da Corrado Barazzutti: «Ci sono delle analogie nel nostro modo di intendere il tennis. La lotta, l’approccio in campo. Io le ho dato vivacità, la voglia di esprimersi in campo. Serenità». (Paolo Rossi, la Repubblica 4/6). Max Tosello è il suo osteopata, Stefano Barzacchi il preparatore atletico e Giovanni Parmigiani il mental coach (Corriere della Sera 4/6).

«Pensa ormai da sola, Francesca, e questo mi rammenta una nostra conversazione, vecchia di nove anni, in cui ebbe a confessarmi di tenere un diario, e addirittura di scrivere poesie. Lasciamo perdere le poesie, che ogni italiano scrive invece che acquistare libri, ma il diario sempre le è stato utile, dapprima per più di un confronto con uno professionista quale Parmigiani e infine con se stessa, così come consigliano, se sono onesti, gli stessi psicologi [...] Così come Carla Fracci, non meno mobile e plastica di Francesca sul palcoscenico, la tennista era figlia di un modesto tranviere. Un brav´uomo che spinse la sua umiltà, un giorno, a chiedere allo scriba se mai potesse suggerirgli un qualunque sponsor, che desse una mano alla sua piccina. Una piccina che si inoltrava nel professionismo grazie agli insegnamenti, dapprima di Daniela Porzio e in seguito di quella Barbara Rossi» (Gianni Clerici, la Repubblica 4/6).

Per la vittoria al Roland Garros la Schiavone ha incassato un premio di 1.120.000 euro, più altri 400.000 dalla Federtennis. Prima di aggiudicarsi il torneo di Parigi, la tennista milanese aveva guadagnato 4.900.000 euro solo in montepremi. Secondo i pubblicitari la sua immagine vale ora 1 milione di euro l’anno.