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 2010  giugno 04 Venerdì calendario

FURTO DI IDENTIT LA NUOVA ELDORADO

Il reato è molto antico. Esiste da quando è stata inventata la moneta, cioè dal VII secolo avanti Cristo. E’ da allora che gli uomini si sono industriati a falsificare monete in quantità, a fabbricarne di simili agli originali. Il metodo della contraffazione consisteva, fino in epoca romana, nella cosiddetta ”tosatura”, cioè nella limatura dei bordi della moneta per ricavarne qualche grammo di polvere d’oro o d’argento da spalmare su un calco di vile metallo così da dare l’illusione che fosse pregiato.
Cambiano le epoche, ma la contraffazione monetaria esiste ancora. I carabinieri hanno creato da non molto tempo (dal 1992) un Reparto specializzato nella lotta alla falsificazione monetaria, la qual cosa ci autorizza a pensare che il settore dei falsi, lungi dall’esaurirsi, è invece più vivo e vitale che mai.
Il falso, il ”tarocco”, ai giorni nostri riguarda non più soltanto monete e banconote. «Anzi, l’ultimo grido in tema di falsi e truffe, oggi è costituito dal cosiddetto ”furto d’identità”», dice il colonnello Alessandro Gentili, comandante dei Carabinieri Antifalsificazione monetaria. E spiega: «Un soggetto, utilizzando dati personali altrui, può arrivare ad aprire un conto in banca a nome della persona a cui si è sostituito e si può spingere fino a richiedere ed ottenere mutui». Come si fa a rubare i dati personali di un altro? Semplice, dice il colonnello: «Attraverso le comunicazioni Internet, attraverso i furti veri e propri di carte di credito e bancomat e comunque attraverso qualsiasi informazione utile allo scopo, indirizzi, numeri di telefono, ricevute bancomat gettate senza essere strappate». I moderni falsari, dice il colonnello, sono autentici maghi: quelli che lavorano in Internet sono prodigiosi hacker e quelli che si affidano a metodi più tradizionali (specialisti della falsificazione delle banconote) sono generalmente tipografi di grande capacità. «I falsari-hacker - continua il colonnello Gentili - sono in grado di fornire un kit completo con cui rifare ex novo l’identità di un individuo. Un clandestino extracomunitario, spendendo un migliaio di euro, può avere tutto compreso un permesso di soggiorno falso, una carta d’identità falsa, una patente di guida falsa, un codice fiscale falso e una tessera sanitaria falsa. Se ci aggiunge un piccolo sovrapprezzo può avere anche una carta di credito e un bancomat. Falsi anch’essi, naturalmente».
Il colonnello fa capire che si è stati costretti a spostare in alto l’asticella del reato: «Queste cose - dice - erano inimmaginabili fino a pochi anni fa. Era impensabile riuscire a stipulare un mutuo utilizzando i documenti di un’altra persona. Oggi conosciamo la punta dell’iceberg ma non sappiamo ancora quant’è grande la parte sommersa».
D’altronde è florido anche il mercato del ”falso tradizionale”, per così dire: quello delle banconote. «Gli italiani sono i falsari migliori d’Europa», afferma il colonnello, e non si sa se compiacersi per le innate qualità artistiche dei nostri connazionali o dolersene. «Per le statistiche, in Italia c’è in circolazione una banconota falsa ogni 342 persone», dice, permettendoci di capire l’entità del fenomeno. E ancora: «Nel 2008 - sostiene - ci sono stati 291.450 tentativi di frode informatica nel nostro Paese». Ecco perché bisogna aprire bene gli occhi, ecco perché ciascuno di noi deve imparare a custodire il più gelosamente possibile i propri dati.
Il Comando Carabinieri Antifalsificazione monetaria, da più giovane Reparto specializzato dell’Arma è già divenuto il più vecchio d’Europa, giacché le Forze di Polizia di molti Paesi lo hanno preso a modello. Del resto, per svolgere il suo servizio in un Paese come l’Italia in cui si fanno i falsi più perfetti del mondo, deve essere composto da professionisti superallenati. Tanto è vero che ogni anno, presso la sede romana del Nucleo, si svolgono, con finanziamenti della Commissione europea, corsi di formazione per Polizie straniere. Quest’anno gli ”allievi” sono stati maltesi, ciprioti, egiziani, libanesi e marocchini. Il fronte del falso si globalizza.