Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  giugno 03 Giovedì calendario

Per noleggiare il Force Blue di Flavio Briatore, i listini parlano di 245 mila euro la settimana, ovvero 35 mila al giorno, escluse spese per la cambusa, gasolio, tasse portuali, pulizie finali e mance

Per noleggiare il Force Blue di Flavio Briatore, i listini parlano di 245 mila euro la settimana, ovvero 35 mila al giorno, escluse spese per la cambusa, gasolio, tasse portuali, pulizie finali e mance. *** Per una gita tra Portofino e Porto Cervo (pari a 17 ore di navigazione), i 3.600 cavalli del Force Blue consumano circa 15.300 litri di gasolio. Il che fa 19 mila euro per i comuni armatori e 9 mila euro per chi, come le barche di proprietà di società di charter, ha diritto a non pagare l’Iva. *** Se è vero che i costi di gestione di un superyacht ammontano al 10 per cento circa del loro valore, conti alla mano il Force Blue costa, solo di banchina, equipaggio e gestione circa due milioni di euro. *** Nel 2005, quando Briatore l’ha acquistato per 20 milioni di euro, il Force Blue si chiamava Big Roi (Grande Re). Nell’inverno del 2006 l’architetto milanese Celeste Dell’Anna l’ha completamente ristrutturato. L’aneddotica vuole che Flavio avesse chiesto di colorare la livrea di blu e giallo, per replicare i colori della Renault, la scuderia di Formula Uno che tante soddisfazioni gli ha dato. L’architetto, inorridito, impose il bianco al posto del giallo, relegato a una banda sul fumaiolo, sotto le cubitali FB dorate: iniziali di Force Blue ma anche di Flavio Briatore. Per il resto, la barca è come Flavio l’ha sempre sognata: un ponte principale con salone, bar, due salotti, sala da pranzo per 18 persone, una veranda che ne può contenere 80. E poi un intero ponte, quello superiore, collegato da un ascensore, dedicato all’armatore e alla famiglia, con megasuite rifinita in mogano, legno zebrato (una specie che proviene dall’Africa occidentale, ndr) e platano; grande salone di 100 metri quadrati in cui campeggia un camino in pietra di Vicenza; studio; un’enorme sala da bagno divisa, al centro, da una cascata d’acqua e da una doccia di nove metri quadrati senza porte. C’è anche una sala cinema, con schermo da 60 pollici e sette poltrone in pelle d’alligatore. Le quattro camere doppie e la suite per gli ospiti sono nel ponte inferiore, dove si trova anche una Spa di 90 metri quadrati con area massaggi, talassoterapia, saune, cromoterapia, aromaterapia, dominata da Buddha in bronzo e biancheria siglata FB, blu su fondo bianco. Il tutto in un trionfo di mosaici di Bisazza. Gialli e blu, va da sé. Sul Fly, il ponte più alto, trovano posto pista per elicottero e Jacuzzi per gli ospiti. Ma a stupire è la concentrazione di opere d’arte a bordo. […] Dipinti di Botero, sculture di Manzù e Arman. Sono invece frutto dei desiderata di Flavio le due cantine, piene di Sassicaia d’annata e Chrystal Roederer, i suoi vini preferiti. Infine, gli alloggi per l’equipaggio (da 17 a 20 persone), cui vanno aggiunti locali tecnici come l’enorme stireria con annessa lavanderia, degne di un hotel 5 stelle.