Varie, 4 giugno 2010
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Cordova MariaAnna
• Reggio Calabria 19 giugno 1939. Magistrato. Pm a Roma • «Fama di magistrato ”scomodo”», nel giugno 2010 non aderì allo sciopero indetto dall’Anm contro i tagli degli stipendi previsti dalla finanziaria: «[...] Lo sciopero non è corretto nei confronti di chi guadagna una miseria ed è ugualmente soggetto alla falcidia della Finanziaria. La situazione economica è difficile, ma non mi sembra opportuno protestare mentre vengono colpiti cittadini che percepiscono stipendi molto più bassi dei nostri. Di fronte a un operaio, non mi sento di fare questo sciopero e non lo farò [...] Io ho solo il mio stipendio e il taglio di 2-300 euro al mese mi peserà. Ma chi vive con 6-700 euro? Chi non ha da mangiare? Chi ha perso il lavoro? Io non aderirò alla protesta per solidarietà umana e sociale, questa è la ragione [...] Bisogna prendere iniziative serie per consentire alla macchina della giustizia di funzionare. Gli uffici sono ridotti all’osso. Abbiamo computer obsoleti. Per scrivere si usa la carta rivoltata, come negli Anni 50. Gli straordinari non vengono pagati: i dipendenti devono lavorare gratis? All’inizio anche le intercettazioni sono state considerate un costo da tagliare. per cose come queste che dobbiamo mobilitarci [...] e sono passate cose molto più gravi delle misure previste nella Finanziaria. Come la riforma del 2006, che ha cancellato l’assegnazione automatica dei processi. Era una garanzia di trasparenza, c’erano voluti vent’anni per ottenerla. Eppure la magistratura non si è opposta [...]» (Lavinia Di Gianvito, ”Corriere della Sera” 4/5/2010).