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 2010  giugno 04 Venerdì calendario

ITALIA 2030, VECCHIA E SEMPRE PI DIVISA

Come saremo tra vent’anni? Il Censis ha provato rispondere scattando una foto immaginaria all’Italia del 2030 nel corso di una tavola rotonda ieri a Roma, alla presenza tra gli altri del presidente del centro ricerche Giuseppe De Rita e del Presidente del Cnel Antonio Marzano. Saremo 62 milioni di persone. Grazie all’apporto degli immigrati, però. Con un milione di giovani in meno e circa un milione di ultraottantenni in più. Le prospettive non paiono esaltanti.
Lo scenario demografico presenta infatti un paese invecchiato con uno squilibrio demografico ed economico crescente tra Centro Nord e Sud. Nell’area più ricca la popolazione tenderà ad aumentare del 7%, soprattutto grazie ai giovani neo immigrati attratti dalle prospettive di lavoro. Nel Mezzogiorno calerà per contro quasi del 4,5. Nel medio periodo crescerà quindi l’Italia più ricca (2,8 milioni di persone in più nel Centro- Nord nei prossimi vent’anni), mentre quella più povera, in assenza di interventi significativi, continuerà a perdere popolazione (890 mila abitanti in meno) anche per una ripresa dell’immigrazione verso il Settentrione. Il depauperamento di capitale umano al Sud comporterà l’allargamento della forbice con il Nord per la riduzione del bacino di lavoratori e di consumatori.
Innegabile l’impatto economico e sociale. Per tenere i livelli di vita attuali, ci serviranno per il 2020 480 mila nuovi posti di lavoro all’anno e 120 miliardi per ridurre il debito pubblico.
Il Belpaese avrà sempre più i capelli bianchi. In base alle previsioni demografiche, i giovani tra 18 e 34 anni diminuiranno bruscamente nel decennio appena avviato, passando dai 12 milioni del 2010 (il 20% del totale) ai quasi 11 milioni del 2020. Poi il calo si attenuerà, fino ai 10 milioni 791 mila del 2030 (il 17,5). I bambini sotto i 14 anni caleranno di un punto, i nonni over 65 nel 2030 costituiranno un quarto della popolazione. Oggi sono un quinto. Gli ottantenni saliranno al 9%. L’invecchiamento porta anche buone notizie. La vita media continuerà ad allungarsi di quasi due mesi all’anno fino a 82,2 anni per gli uomini e 87,5 per le donne nel 2030. Si alzerà l’età media delle neo mamme, al Sud 31 anni e al Centro-Nord 33 anni e mezzo. Rispetto ai principali paesi europei restiamo al palo. Se ad esempio nel 2010 in Francia gli abitanti sono il 4,3% più degli italiani e la differenza con il Regno Unito è del 3,3%, nel 2030 il divario aumenterà rispettivamente al 10 e all’12%. Gli italiani continueranno a essere i più vecchi in Europa, in lotta coi tedeschi. Una strada che porta al declino.