Daniele Cerrato, Libero 2/6/2010, 2 giugno 2010
IL RIMBORSO DEL VIAGRA ESEGUITO DALLA CASAGIT SOLO A SCOPO TERAPEUTICO
Gentile Direttore Belpietro, Ho letto con grande attenzione e, confesso, anche un po’ di divertimento il vostro articolo su uso e abuso del Viagra da parte dei giornalisti italiani; medicinale rimborsato, come voi stessi ricordate, dalla Casagit, la Cassa sanitaria integrativa di chi
fa il nostro mestiere. Non entro nel merito della ”leggerezza”
con la quale la collega affronta i problemi dei maschi della nostra categoria, ma alcune cose vanno puntualizzate, conti alla mano. Dire che il ”blu” Viagra sia responsabile del passato ”rosso” dei conti Casagit non fa ben figurare né gli amministratori di ieri tanto meno quelli di oggi. Addirittura, nel vostro articolo da prima pagina, il costo delle virilità perdute dei giornalisti italiani ammonta ad un milione di euro l’anno, cifra di poco inferiore a quella che la Casagit sostiene nello stesso periodo per il rimborso dei ticket sui medicinali di Fascia A.
Per nostra fortuna, in tutti i sensi, il costo di un farmaco come il Viagra non ha superato complessivamente, negli esercizi passati, le poche decine di migliaia di euro. Ne parlo al passato perché questo farmaco oggi è rimborsato solo previa dichiarazione di un medico che attesti il tipo di disfunzione patita dal collega e che può anche non essere di natura erettile. In molti casi i medici lo prescrivono come prevenzione di problemi cardiovascolari. Ma quasi sempre si tratta di ragioni legate ad interventi chirurgici di tipo oncologico.
Per essere più chiari, se una sera decidessi di fare ”baldoria” non mi basterebbe passare in farmacia e poi mandare il conto a Pantalone (come voi definite la Cassa) dovrei prima procurarmi malattie tali da giustificare ben poco l’attitudine a festeggiare e poi, eventualmente, darmi ad una gioia da ”mutua”.
Per avere queste informazioni di tipo sanitario, coperte da privacy, la Casagit non deve fare altro che esercitare i suoi doveri previsti dalla Statuto e tutelati dalle Leggi italiane. Non a caso il sottoscritto, come dirigenti, funzionari e impiegati della Cassa e tutti i Fiduciari regionali, è tenuto al rispetto della normativa sulla Riservatezza dei Dati Sensibili che impedisce, pena fare i conti con la Giustizia ordinaria, di far trapelare informazioni all’esterno.
A questo proposito sono davvero curioso di sapere come o chi vi abbia dato gli elementi che riportate nell’articolo e che collocano al di sotto dei 40 anni l’età media dei giornalisti che fanno uso di Viagra, Cialis o similari. Non ci risulta questo dato, ma chi lo ha eventualmente diffuso potrebbe esserne chiamato a rispondere ai sensi della sopra citata legge.
Infine: sui conti della Cassa, che fortunatamente e con molto lavoro sono tornati al segno positivo. Non è certo un risultato ottenuto solo per i migliorati controlli sulle ragioni di prescrizione del Viagra ma per una maggiore attenzione che privilegia chi davvero necessita di interventi e farmaci nell’assoluto rispetto della nostra normativa. Va infine ricordato che il Viagra viene rimborsato non per una bizzarria delle nostre regole me perché si trova tra i farmaci di ”Fascia C”, quella stessa che contiene principi attivi non rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale, antibiotici compresi.
Ma quelli fanno tutto un altro effetto.
*Presidente Casagit