Filippo Facci, Libero 2/6/2010, 2 giugno 2010
IL GRANDE MORALISTA RIMASTO INCRICCATO
Ecco perché taceva, altro che svolta moderata. Quello di Antonio Di Pietro era un conto alla rovescia terrorizzato - in attesa che l’architetto Angelo Zampolini vuotasse il sacco pure su di lui, visto che tanti altri nomi erano stati snocciolati in un modo o nell’altro. Lo schema, secondo le indiscrezioni pubblicate da Libero, è ormai un classico: Angelo Balducci pesca tra le proprietà immobiliari del Vaticano che fanno capo sia alla Congregazione di Propaganda Fide (un impero valutato attorno ai 9 miliardi di euro) ed eccoti un palo di appartamenti da affittare a Di Pietro e famiglia, ergo al partito, ormai non c’è differenza: roba di gran pregio, possibilmente nel quadrilatero pi ambito della Capitale; poi interviene Diego Anemone che procede a una solerte ristrutturazione (soprattutto gratuita) dopodiché l’affittuario Di Pietro (o sua figlia Arma, o il partito: ripetiamo, è lo stesso) hanno avuto il piacere di avere l’affitto pagato per al- meno due armi. Lui; Di Pietro, intanto tuonava contro la casta.
Dopo Cristiano, l’altra.
Due appartamenti in locazione gratuita, dunque. Uno per Arma, che è una figura relativamente nuova nelle cronache familistiche dei Di Pietro: per ora si conoscevano soltanto i guai immobiliari legati a Cristiano, figlio 37enne di primo letto: fu lui, infatti, l8enne, che and ufficialmente a vivere nell’appartamento a equo canone che il padre - magistrato - ottenne dalla Fondazione Cariplo degli amati-odiati socialisti, questo in pieno periodo di Main pulite; e fu sempre lui, Cristiano, a occupare il villino di Curno (Bergamo) che il padre gli acquistò con i famosi cento milioni «prestati» dall’imprenditore Giancarlo Gorrini, ai tempi già condannato per bancarotta: è il medesimo personaggio che gli «prestò» anche la famosa Mercedes e molte altre cose. La figlia Anna - nome preso in omaggio dalla madre di Tonino, Annina - è invece figlia della bergamasca Susanna Mazzoleni, sposata nel 1994 alla fine di Mani pulite. Caruccia, 23enne, ha studiato a Bruxelles, alla Bocconi e voleva - figurarsi - fare il magistrato prima di darsi alla politica come papà e come Cristiano: dall’inizio del 2006 al luglio del 007 tuttavia fu assunta come giornalista praticante di «Italia dei valori» - ai tempi quotidiano del partito - prima che il padre lo chiudesse dall’oggi al domani: giusto il tempo di farle raggiungere i 18 mesi di contratto utili a sostenere l’esame da professionista.
Il praticantato chi l’ha visto?
«Ma la certificazione del praticantato sarebbe stata un falso», ha raccontato l’allora direttrice, Delia Cipullo, «perché Anna in redazione non l’abbiamo mai vista».
Poco male, lei si diede subito alla politica ed è qui, forse, che potrebbe esser maturata la decisione di vivere almeno in parte nella Capitale: sta facendo pratica nella sezione giovanili del partito (ne esiste una) l’8 giugno 2009, dopo il trionfo alle europee, venne fotografata tra il padre Luigi De Magistris, l’altre uomo forte dell’italia dei valori.
Canoni e immobili.
Poi ci sarebbero – ne riparleremo - gli appartamenti che Antonio Di Pietro ha comprato e si è ripagato grazie un canone d’affitto che lo stesso Partito gli versava (cioè Di Pietro versava a se stesso) e che andavano a coprirgli la rata mensile del mutuo: un leader di partito, cioè, si è comprato casa con il denaro pubblico. Scoperto e sbugiardato, qualche anno fa giurò che non l’avrebbe fatto più: ma dopo aver smesso di farlo in via Principe Eugenio, a Roma, continuò imperterrito a farlo con altri due appartamenti in via Felice Casati a Milano e in via Antonio Locatelli a Bergamo.
La lista immobiliare, in realtà, è ben pi lunga: ma già ora Tonino ha le sue gatte da pelare. ufficialmente incriccato.